Performance ‘stellari’ per i principali gruppi alberghieri quotati nel mondo, i cui listini sono balzati del 28% nel 2023. Il primo per capitalizzazione è Marriott, mentre la pole position per crescita è di Intercontinental.
Vale 201,45 miliardi di dollari la capitalizzazione di Borsa delle prime dieci big dell’hotellerie nel mondo. Valori monstre per un settore che non mostra crisi o incertezza, in particolare, se confrontato con altre industry di riferimento che nell’arco del 2023 hanno ceduto più di qualche punto percentuale. L’hotellerie è cresciuta in Borsa del 28,14% nel corso dell’anno che si è da poco concluso, dimostrando, soprattutto nel segmento luxury, di avere i fondamentali sani. Gli analisti sono concordi nello stimare un ulteriore incremento nel corso dell’anno e ritoccano le raccomandazioni all’insù.
MARRIOTT IN TESTA
Nella top ten per capitalizzazione, Marriott International è nettamente in testa con un valore di Borsa di 71,99 miliardi di dollari. La seconda posizione è ricoperta da Hilton Worldwide Holdings a 50 miliardi di dollari. Terzo Intercontinental Hotels Group, ben al di sotto, ma pur sempre a 15,58 miliardi. Seguono Hyatt Hotels Corporation (13,5 miliardi), Accor (9,97 miliardi), H World Group (9,95 miliardi). E ancora The Indian Hotels Company con 8,85 miliardi, Whitbread a 8,2 miliardi e Petrokent Turizm a 7,3 miliardi. In decima posizione Wyndham Hotels & Resorts a 6,42 miliardi di dollari.
AGLI USA IL PALMARèS
Sono decisamente gli Stati Uniti a detenere il palmarès con cinque gruppi su dieci nelle prime posizioni. In Europa sono tre i gruppi in questa parte alta della classifica: la britannica Intercontinental che gestisce marchi come Holiday Inn, Crowne Plaza, Six Senses, Regent, solo per citare alcune insegne; quindi la francese Accor, che è il principale gruppo alberghiero in Europa in quanto a numero di hotel in gestione e residenze di lusso (tra cui Raffles, Fairmont, Sofitel, Pullman, MGallery, Swissotel, Grand Mercure); e di nuovo un gruppo britannico: Whitbread, che opera prevalentemente con il marchio Premier Inn. Indiana è invece The Indian Hotels Company, una società che, con le sue consociate, è impegnata nel business della proprietà, dell’esercizio e della gestione di hotel, palazzi e resort. Turca, infine la Petrokent Turizm, che, tra le varie operazioni, gestisce due grandi resort, il Club Golden Beach e il Petroclub Abant Yayla Tatil Koyu, rispettivamente a Side e Abant, in Turchia.
CHI PERFORMA MEGLIO
In termini di andamento, considerato l’arco temporale del 2023, a performare meglio è Intercontinental Hotels che guadagna il 56%, seguito a poca distanza da The Indian Hotels Company e Whitbread che incrementano del 52% il valore delle loro azioni. Segue la più capitalizzata, Marriott International che avanza del 51 per cento. Per quest’ultima risultano positivi i giudizi di Barclays che indica un rating medio di ‘hold’ e obiettivi di prezzo compresi tra 160 e 250 dollari. Il gruppo ha raggiunto la cifra record di 1,6 milioni di camere, pari a una crescita annua del 4,7%, nel 2023. Sono, in particolare, 91mila le camere acquistate negli Stati Uniti e in Canada, di cui 37mila grazie all’accordo di licenza con Mgm Resorts International. Al di fuori degli Stati Uniti, 73mila sono le camere acquistate. Il gruppo sta espandendo l’offerta del marchio Apartments by Marriott Bonvoy a seguito di accordi di sviluppo negli Stati Uniti, in Italia e in Arabia Saudita. Con i deal firmati a Detroit e St. Louis negli Stati Uniti, a Courmayeur, in Valle d’Aosta, in Italia, e a Neom, in Arabia Saudita, Apartments by Marriott Bonvoy dovrebbe continuare a crescere a livello globale fino al 2024 e oltre.
SOLIDE PIPELINE
Novità anche in casa Hilton che ha da poco inaugurato l’Hampton by Hilton London Old Street, un hotel di 109 camere situato alle porte della vivace Shoreditch. Questa nuova struttura si aggiunge al portafoglio di altre 44 nel Regno Unito. In generale, nel 2023, Hilton ha visto una crescita netta delle unità del 4,9%, grazie all’apertura di 395 hotel e 63mila camere, di cui 132 hotel e 24mila camere nel solo quarto trimestre. La stima per l’anno in corso è di una crescita tra il 5,5 e il 6% con una forte attenzione all’alto di gamma.
Record per la pipeline di Hyatt che ha raggiunto 127mila camere a livello globale alla fine del 2023. Il gruppo ha fatto sapere di voler incrementare di ulteriori 35 hotel la sua componente luxury entro la fine del 2025. Solida pipeline di sviluppo anche per Accor che attualmente ha raggiunto un portafoglio di oltre 370 hotel di lusso e 150 hotel lifestyle in tutto il mondo. Il colosso francese aprirà altre 100 strutture di lusso e lifestyle nei prossimi due anni, con una previsione di almeno 50 nuovi progetti all’anno. Grande attenzione anche all’Italia con il debutto dell’Orient Express La Dolce Vita alla fine del 2024, insieme al Gruppo Arsenale. Anche il primo hotel del marchio, Orient Express La Minerva a Roma, inaugurerà nel 2024, seguito da Orient Express Palazzo Donà Giovannelli a Venezia nel 2025. Importante il 2023 anche per un altro brand del gruppo, Raffles Hotels & Resorts, con le aperture di Raffles Boston, Raffles London at The Owo, Raffles at Galaxy Macau e Raffles Al Areen Palace Bahrain. L’anno prossimo sarà ricco di novità anche per Fairmont Hotels & Resorts, con aperture di rilievo in Spagna e in Sudafrica. Guarda all’Europa, all’Africa e al Medio Oriente Hyatt Hotels che ha in pipeline 127mila camere in tutto il mondo alla fine del 2023, con mercati chiave come Spagna, Regno Unito, Italia, Portogallo e Grecia. La crescita dei marchi strategici di Hyatt comprende i progetti per AluaSoul Costa Adeje, a Tenerife, la più grande delle isole Canarie in Spagna, e Palace de Muro, nella storica città di Alcúdia, a Maiorca, entro la fine del 2024. Questi ultimi progetti in Spagna, sotto la proprietà di Stoneweg, si aggiungono a un altro anno record di crescita del marchio Hyatt nella regione. La crescita di Hyatt nel 2024 è rafforzata da una pipeline negli Emirati Arabi di oltre 70 proprietà che abbracciano le diverse collezioni del marchio.