Il 2024 di LarioHotels naviga verso i 25 milioni di euro con ebitda oltre il 30 per cento. Ma lo sviluppo del gruppo va oltre i numeri: la famiglia Passera crede nella parola ‘rispetto’.
Un gruppo con due ‘anime’, una business e un’altra autenticamente valoriale. Questi due percorsi emergono chiaramente dall’intervista di Pambianco Hotellerie ai rappresentanti della terza e quarta generazione di LarioHotels, Bianca e Luigi Passera, rispettivamente presidente e AD del gruppo che conta oggi cinque hotel, di cui quattro sul lago di Como. Entrambe le figure, zia e nipote, sono fortemente impegnate nel miglioramento di una realtà che registra fatturati in crescita, marginalità alte, e uno sviluppo legato al brand Vista, che a regime dovrebbe raggiungere ebitda margin tra il 35% e il 40 per cento. Ma non si parla solo di numeri, l’intervista scivola verso ciò che sta più a cuore: l’attenzione al territorio e l’etica nei rapporti di lavoro. LarioHotels infatti è una società benefit dal 2021, l’anno scorso ha ottenuto la certificazione di Great Place to Work, e gli obiettivi sono sempre più ambiziosi, come raccontano i due protagonisti.
Partiamo dall’anima ‘business’: com’è andato l’inverno? Decisamente bene. Il quarto trimestre 2023 ha superato la performance dell’anno precedente, nonostante la chiusura di due mesi di Hotel Villa Flori a Como. L’aumento dei ricavi è trainato sia dall’aumento delle tariffe sia dal tasso di occupazione medio. Quest’ultimo, a livello di gruppo, è stato dell’80% a ottobre, del 60% a novembre e del 55% a dicembre. Da queste percentuali si deduce che il mese di ottobre non può più essere classificato come bassa stagione.
Quali le prospettive per il 2024 in termini di ricavi e strategie?
Ci aspettiamo come gruppo una crescita tra il 10% e il 15% dei ricavi, ovvero attorno ai 25 milioni di euro. L’anno scorso è stato chiuso a 22 milioni con un avanzamento del 10 per cento. La crescita quest’anno sarà tutta a valore, prevediamo cioè un’identica progressione a livello tariffario. Il motivo di questo aumento lieve dei prezzi a camera è che l’Adr del settore è balzato molto in avanti negli anni scorsi e siamo convinti che il trend oggi debba frenare. Gli incrementi devono essere adeguati. Le ‘tariffe impazzite’ infatti creano criticità, perché è necessario mantenere il value for money e le infrastrutture del territorio non sempre riescono a seguire i ‘picchi’ dei prezzi.
Lo sviluppo del gruppo passa dal brand Vista?
Si, abbiamo deciso di seguire questa strategia: tutti gli hotel che apriremo in futuro saranno 5 stelle con il brand Vista, e verranno aperti in luoghi eccellenti, in contesti urbani e in destinazioni emergenti. Portiamo il lusso dove ancora non c’è. Questo ci permette di destagionalizzare, con un’offerta di ricettività no season, e soprattutto di andare dove c’è ancora spazio di mercato.
Un’altra ragione è che la marginalità del brand Vista è più alta…
A livello di gruppo, l’ebitda margin è attorno al 30%, mentre il modello Vista, a regime, dovrebbe raggiungere una percentuale sul fatturato tra il 35% e il 40 per cento.
E quindi quali sono i prossimi Vista?
Attualmente abbiamo un boutique hotel a Como, uno a Verona, mentre nel 2025 apriremo a Ostuni in Puglia. Successivamente è previsto un opening in un’altra location, di cui è ancora presto parlarne. Riguardo a Ostuni, l’hotel nascerà in un immobile ‘speciale’ perché ha una lunga storia legata alla comunità locale: nel 1850 una suora messicana ha costruito questa struttura per aiutare giovani donne e orfane a imparare un mestiere, successivamente è diventata una prigione e quindi una Manifattura Tabacchi, per poi chiudere dal 1960 in poi. Ci teniamo a sottolineare che Vista Ostuni porta il lusso in un contesto urbano, non è un ‘prodotto mare’, anche se è vicino alle più belle spiagge della Valle d’Itria, ma l’obiettivo di LarioHotels è quello di proporre agli ospiti esperienze inedite legate al territorio. Il nostro concetto di lusso è diverso da quello di altri 5 stelle che hanno aperto all’interno di masserie, perché il nostro obiettivo è di portare ‘fuori’ i clienti, non indurli a fermarsi, bensì spingerli ad esplorare il territorio.
Con l’opening di Ostuni qual è l’obiettivo di fatturato?
A livello di gruppo ci aspettiamo di superare i 30 milioni di euro nel 2026, con oltre 200 dipendenti.
Facciamo un close-up sul lago di Como: come cambierà questa destinazione?
Ormai sappiamo tutti che stanno per arrivare grandi catene internazionali e molti movimenti sono in corso. Chiaramente questo porterà nuove opportunità di marketing per il territorio, ma allo stesso tempo diventano ancora più critiche le difficoltà attuali, legate a un paesaggio ‘stretto’ e a una viabilità ‘complicata’. È vero del resto che l’overtourism riguarda tante destinazioni italiane e quindi la soluzione è nella programmazione dei flussi, che devono essere spalmati su tutto l’anno. Noi ad esempio, proponiamo esperienze ‘fuori orario’, organizzate quando le location sono chiuse, con l’accompagnamento di un botanico per i giardini o di un esperto d’arte per le collezioni.
Arriviamo alla sostenibilità. Quanto è importante per voi?
È ormai imprescindibile. Sostenibilità per noi significa rispetto per il territorio che ci ospita, rispetto per le persone che lo abitano, per tutti quelli che lavorano in azienda e per l’ambiente. Siamo così orgogliosi di tutti i passi che stiamo facendo su questi temi, che abbiamo voluto mettere ‘al riparo’ i nostri valori e introdurli a livello statutario. Questo ci garantisce che rimangano sempre. Nel 2021 siamo diventati società benefit, assumendo una forma giuridica innovativa e virtuosa che mette al centro responsabilità sociale e trasparenza. Abbiamo sempre manifestato attenzione al territorio ma, con la decisione di diventare società benefit, questa attenzione è diventata permanente ed è entrata nell’oggetto sociale dell’impresa. Questo significa un impegno costante nel misurare i kpi di tutte le azioni che facciamo e la lungimiranza nel darci sempre nuovi obiettivi ‘benefit’.
Quali i traguardi del 2023 su questi temi?
L’anno scorso il gruppo ha presentato la prima Relazione di impatto e sostenibilità, che ne rendiconta gli obiettivi, le azioni intraprese e i risultati raggiunti. Inoltre siamo stati certificati da Great Place to Work, dopo una lunga survey condotta in azienda. Questo ci permette anche di diventare attrattivi verso i talenti, perché offriamo loro un ottimo ambiente di lavoro, fatto di formazione, equità salariale, parità di genere, hr di qualità e processi trasparenti. L’anno scorso abbiamo introdotto anche il welfare aziendale e riproposto le nostre iniziative con il territorio, nonché i tirocini per le scuole, che ci impegnano ad attrezzarci sempre meglio per accogliere gli studenti in azienda e formarli.
E quest’anno?
Tra i tanti obiettivi, vogliamo introdurre la formazione ai vertici del management, perché negli anni precedenti ci siamo fermati al middle management. In autunno, inoltre, porteremo a termine l’iter per la certificazione sulla parità di genere. Aggiungiamo che Vista Ostuni punta al sigillo Leed, protocollo internazionale che guida sia il processo di progettazione sia la gestione di un albergo sostenibile. Questo comporterà azioni orientate, ad esempio, a ricreare habitat naturali per favorire la biodiversità, l’acquisto di energia verde da fornitori certificati e l’implementazione di sistemi per l’efficientamento energetico.