Nel 2023 circa 13 milioni di turisti interazionali sono transitati dai porti crocieristici italiani. Un risultato che ha superato i numeri dell’anno record 2019 e le previsioni per l’anno in corso sono ancora migliori. Se nel 2000 i crocieristi nel mondo erano poco meno di 10 milioni, nel 2023 sono stati 32 milioni e si stima che nel 2024 possano arrivare a 34 milioni. È ovviamente anche una questione di offerta: entro il 2027 arriveranno sul mercato 44 nuove navi da crociera. “In questo mercato in grande sviluppo – ha raccontato Leonardo Massa, vice president Southern Europe & managing director Italy di Msc Crociere, intervenendo al secondo Pambianco Hotellerie Summit – la nostra compagnia nel 2023 ha ottenuto una grande performance portando circa un milioni di turisti italiani in crociera. Come dimensione siamo il primo operatore in Europa e il terzo al mondo , ma non ci fermiamo e continuiamo a investire in nuove navi e prodotto ma anche in comunicazione per convincere sempre più ospiti a scegliere la crociera”.
Oggi infatti la compagnia di proprietà della famiglia Aponte – che fa parte del gruppo Msc che è il primo player mondiale di trasporto merci via mare (circa il 23% del totale globale) con oltre 700 navi e 100 miliardi di fatturato nel 2023 – ha una flotta di 23 navi, con quattro varate nell’ultimo anno e mezzo e altre in pipeline a medio termine, tra i brand Msc Crociere ed Explora Journeys. “Quello del cruising – ha spiegato Massa – è un mercato in forte espansione che in Italia vale circa il 3% del Pil con oltre 100mila addetti tra impiego diretto e indotto. Se poi nel 2000 gli italiani in crociera erano stati circa 200mila, per il 2023 la stima quasi certa è che si sia superato il milione di crocieristi tricolore. In questa industria il driver della crescita è l’offerta in controtendenza col mondo del turismo generale, anche se sulla domanda bisogna lavorare sempre e con investimenti ampi. L’esempio è lo sviluppo del prodotto sul Mediterraneo in inverno che fino a 15 anni fa era nullo mentre oggi solo noi abbiamo tre navi con 7.500 cabine in media alla settimana. Tanto che oltre 100mila italiani quest’inverno hanno fatto una vacanza in nave nel mare nostrum. Oggi quindi la crociera è alternativa a una qualsiasi settimana di vacanza durante l’anno: sempre di più ci rivolgiamo a un mercato di ospiti che ha tempo libero e capacità di spesa”.
Oltre al grande lavoro sulla destagionalizzazione resta l’aspetto commerciale importante dell’ottimo value for money che garantisce il comparto cruising e che è una grande leva di marketing, ma non basta: bisogna sottolineare infatti che l’Italia è un’eccellenza in tutta la filiera delle crociere, a partire dalla cantieristica che è un’industria molto specifica e molto complessa; sono tre i cantieri al mondo in grado di costruire una nave da crociera e uno è in Italia. “Senza contare che il nostro Paese – ha aggiunto Massa – è anche quello baricentrico al Mediterraneo e quindi unico sia come destinazione che come base per le navi. Per quanto ci riguarda abbiamo avuto un tasso di occupazione annuo di circa il 97%, dato medio anche per tutti i player del comparto. Per fare un parallelo col mondo alberghiero, nel 2023 con 23 navi abbiamo messo sul mercato un totale di 42mila camere e quindi avuto in media 90mila ospiti alla settimana. Quanto al f&b abbiamo servito 84 milioni di pasti. Il rapporto medio tra ospiti e addetti è 3 a 1”.