Diventata di proprietà al 100% del fondo di private equity spagnolo Azora European Hotel & Leisure dal 2021, sia per quanto riguarda le mura che la società di gestione delle strutture, Bluserena Hotels & Resorts guarda con ottimismo al futuro, forte di un piano industriale chiaro e strutturato. Come ha raccontato Marcello Cicalò, CEO di Bluserena, intervenendo al secondo Pambianco Hotellerie Summit, tenutosi a Palazzo Mezzanotte di Milano lo scorso 13 marzo. “Chiudiamo il fatturato del 2023 a 108 milioni di euro, in buona crescita sui 96 milioni del 2022; e anche questo inizio di 2024 quanto a prenotazioni sembra essere davvero positivo. Noi ci crediamo e infatti proprio lo scorso anno abbiamo realizzato un piano di investimento in capex di circa 55 milioni di euro per ristrutturazioni delle nostre proprietà, facendo importanti restyling in cinque dei 13 alberghi che oggi abbiamo in portafoglio. Gli investimenti andranno avanti anche nel 2024 secondo il business plan già individuato: queste ristrutturazioni già fatte e da fare ci permettono di alzare il livello di qualità dell’offerta e quindi anche delle tariffe, approcciandoci oggi anche a un mercato internazionale mentre fino al 2022 avevamo il 95% di clientela italiana”.
L’acquisizione del fondo iberico è stato un grande passaggio epocale per una società nata familiare, che è partita dal primo albergo di Pescara fino a comprendere 13 strutture per un totale di 4.200 camere e quindi configurandosi tuttora come il primo gruppo alberghiero italiano per numero di stanze sul mare. “Con Azora – ha aggiunto Cicalò – abbiamo innanzitutto portato una nuova vision di gestione perché Bluserena era diventata così grande che a quel punto andava gestita a livello manageriale, non più solo con la spinta familiare. Io stesso sono arrivato a fine 2022 per guidare questo progetto di crescita e ulteriore affinamento del prodotto, mantenendo in primis quelle che sono da sempre le qualità storiche del brand. Una filosofia che nasce dalle grandi capacità dei collaboratori, che sono circa 130 fissi e arriviamo a duemila in estate: grazie al loro lavoro e al loro grande attaccamento al brand, che è la principale caratteristica riconosciuta anche dagli ospiti, abbiamo infatti storicamente una grande fetta di repeaters che sono oggi pari a circa il 50% degli ospiti. Famiglie che tornano perché si trovano bene ‘come a casa’ e questo per il nostro business è fondamentale”.
Resta forte per il futuro di Bluserena proprio quel focus sull’animazione che è uno dei punti di forza riconosciuti al gruppo dalla famiglie con bambini, da zero fino a 15 anni, unito al concetto della spiaggia ‘walking distance’ da tutti gli alberghi, che per le vacanze con piccoli è fondamentale. “Dobbiamo migliorare comunque – ha concluso il manager – su alcuni aspetti interni di gestione, ma soprattutto di incremento della stagionalità. Abbiamo hotel in Abruzzo, Sicilia, Sardegna, Puglia e Calabria: tutte regioni che possono puntare ad avere stagionalità di 150 giorni, cioè un 15% in più di quello che è stato fino a oggi. Elemento che sarebbe importante per il fatturato ma anche per la stabilizzazione dei collaboratori e del lavoro delle strutture. È un percorso che si fa lavorando sugli eventi, sui gruppi e sull’incoming internazionale. Infine non nascondo che guardiamo a nuove strutture per un allargamento della nostra collezione, sia il mare che la montagna: adesso abbiamo solo uno ski resort ma vogliamo crescere. Abbiamo al momento due o tre possibilità di acquisizione che sono ‘calde’ e per le quali vorremmo firmare nel 2024, mentre vorremmo poi chiuderne altre tre nel 2025”.