Borgo Egnazia, la struttura che la famiglia Melpignano ha reso una case history per il mondo del lusso in Italia, prosegue con il lavoro della società di gestione che ne è espressione diretta. “Oggi con Egnazia Ospitalità Italiana – ha spiegato Aldo Melpignano, che ne è fondatore e amministratore delegato, intervenendo al secondo Pambianco Hotellerie Summit, tenutosi a Palazzo Mezzanotte di Milano lo scorso 13 marzo – gestiamo tre delle cinque proprietà di famiglia, tra le quali proprio Borgo Egnazia, ma non solo. Abbiamo infatti anche altre sei gestioni di proprietà di terzi con contratti di management, tre delle quali sono già aperte e tre che sono in fase di sviluppo. Nel prossimo anno e mezzo apriranno ancora tre alberghi per i quali avremo la gestione, portando il totale a nove entro il 2025. A medio termine quindi l’idea è quella di arrivare a una ventina di alberghi in gestione diretta con Egnazia Ospitalità Italiana nei prossimi cinque anni, con un business plan che vede il target di un fatturato intorno ai 250 milioni di euro”.
Il progetto che porta avanti Melpignano non è solo quello di un gruppo specializzato nelle gestioni ma è più articolato. “Oggi Egnazia Ospitalità Italiana – ha aggiunto – non è un brand per il consumatore ma il marchio della società di gestione che opera nelle strutture che mantengono il loro naming sul mercato. C’è un progetto di lanciare una collezione che racchiuda alcune delle strutture in gestione, ma non solo. Il sogno è infatti quello di aggregare tante altre strutture di ospitalità di alta gamma italiane con una formula nella quale ognuna possa mantenere la propria identità unica, per poi fare sistema e sinergie nelle aree dove è utile fare massa critica insieme. Penso ad ambiti come la distribuzione, la ricerca del personale o le operations. La mia idea è che l’ospitalità di alto di gamma in Italia abbia bisogno di forme di aggregazione che possano aiutare il business a crescere e a essere profittevole. Vorrei dare vita a una ‘house of brands’ in stile anglosassone, nella quale gli hotel singoli abbiano service in comune per le fasi industriali. L’idea è di sistemare tutte le procedure e entro un anno e mezzo partire“.
Tutto prende origine appunto con Borgo Egnazia e con la costruzione di un team di management che ha permesso a Melpignano di creare un ‘modello’ con il quale è passato alla gestione di alberghi per conto terzi. “Nasciamo come albergatori ‘per caso’ – ha spiegato il manager -, grazie a mia madre, nel 1996 con la Masseria San Domenico, che era una ‘casa di famiglia’. E da lì poi ci siamo tutti appassionati. Da quell’inizio è scaturito allora il progetto di Borgo Egnazia che oggi da solo ha un giro d’affari di 74 milioni di euro; segno che la strada è quella giusta. Ad esempio adesso nel resort lavoriamo per dieci mesi, ma la mia ambizione è che si possa stare aperti tutto l’anno, innanzitutto perché in Puglia il clima lo permette. E il territorio è proprio il fattore che ci aiuta di più anche con il reclutamento delle persone e del team che sono il nostro vero punto di forza. Ospiteremo il G7 a giugno 2024 e da li partiremo con un futuro sempre più focalizzato sugli eventi per Borgo Egnazia. Abbiamo infatti portato avanti delle ristrutturazioni interne alla struttura in questo senso, ma anche acquisito un ex spazio industriale vicino al mare che diventerà proprio un grande spazio per eventi”.