Un ‘fiume in piena’ Nardo Filippetti nell’intervista che rilascia a Pambianco Hotellerie dove parla dei vantaggi del suo passato a capo del tour operator Eden Viaggi sul presente fatto di un’avventura nell’hospitality con Lindbergh Hotels & Resorts. In numeri, questa nuova avventura conta otto strutture, di cui due sono villaggi e due hotel 5 stelle. “Quest’anno – sottolinea il presidente – puntiamo a un fatturato di 29 milioni di euro ed è un buon risultato perché cresciamo rispetto al 2023 seppur con un villaggio in meno, che è stato venduto. L’anno scorso infatti abbiamo chiuso l’esercizio con 27 milioni di ricavi”.
Filippetti si riferisce a Lindbergh come a una startup, dato che il gruppo alberghiero è nato poco prima della pandemia come spin-off di Eden Viaggi. “Siamo una realtà giovane – afferma – ma con forti prospettive di sviluppo. La maggior parte degli asset sono in proprietà, afferenti alla società immobiliare Marcus che fa capo alla famiglia. Il futuro del gruppo però va verso la gestione, tra affitto e contract management, e anche verso la dismissione dal mondo della villaggistica”.
La possibilità di vendere i due villaggi, attualmente in proprietà e in gestione, libererebbe infatti risorse per investire in boutique hotel 5 stelle lusso nelle top destination italiane. “Il primo nostro driver di crescita – spiega l’imprenditore pesarese – è il segmento alto di gamma. Nel giro di cinque anni vogliamo raddoppiare gli hotel e arrivare a 16 strutture, puntando su 5 stelle lusso nel format boutique hotel. Cerchiamo cioè immobili di circa 3.500 metri quadrati con 25 camere nel cuore di città come Firenze, Venezia, Roma e Milano. Non puntiamo a hotel più grandi, che consentirebbero economie di scala ma al momento sono troppo impegnativi. Come già detto, noi vorremmo focalizzarci sulla gestione dell’attività alberghiera, quindi siamo in contatto con alcuni fondi che acquisterebbero gli asset per poi darceli in affitto. L’idea è di procedere con almeno due acquisizioni all’anno a partire dal 2025”.
Nel cassetto Filippetti ha anche due idee alternative all’alto di gamma. Una è il brand Charlie, che attualmente ‘firma’ una struttura 4 stelle a Pesaro e che si qualifica per un concetto di ospitalità business ma molto integrato nel tessuto sociale della città, con spazi di coworking e ambienti comuni aperti al territorio. Il progetto quindi è quello di sviluppare il marchio in altre destinazioni. Lo stesso obiettivo per il brand Homie, appena aperto a Rimini, che identifica una fascia economy ma smart e confortevole. La caratteristica di questo concetto di alberghi è l’assenza di personale ma la dotazione di una serie di comfort, come camere grandi con materasso di 30 cm, la doccia di 150×100 cm, la tv da 50 pollici. Chiaramente il fattore prezzo è determinate e non supera 60 euro a camera doppia.
L’imprenditore-startupper anticipa che ci sarà presto un avvicendamento ai vertici: “Non è facile accettare di ricominciare quasi da zero in un’altra industry dopo avere raggiunto alti livelli imprenditoriali in un settore attiguo ma diverso. Io sono un imprenditore e mi rimetto in gioco, però, ripeto, non è facile, considerando anche la mia età. Per questo motivo, sto preparando il passaggio generazionale e in futuro lascerò il timone a mio figlio Marco Filippetti“.