Un evento di grande impatto, virato sui colori del rosso e sulle note di una danza ipnotica e acrobatica. È lo scenario che ha accolto giornalisti e invitati al festeggiamento dei 20 anni di Park Hyatt Milano, celebre cinque stelle lusso che si sviluppa all’interno di un palazzo ottocentesco, e che ha colto l’occasione del suo ‘compleanno’ per presentare in anteprima alla stampa tre nuove top suite che omaggiano le vie di Milano, progettate dallo studio Flaviano Capriotti Architetti.
Le signature suite sono dedicate a tre luoghi simbolici sotto la Madonnina: Duomo, Montenapoleone e Brera. Riferimenti non casuali che enfatizzano il profondo legame dell’hotel con la storia e la cultura milanese, che lo rendono oggi una realtà autoctona, cresciuta nel cuore della milanesità.
Infatti l’architetto Capriotti si è ispirato a un celebre passo de I Promessi Sposi per la progettazione degli spazi e soprattutto delle terrazze, “Quel Cielo di Lombardia, così bello quand’è bello, così splendido, così in pace”. Il progetto racconta l’eleganza milanese utilizzando un linguaggio contemporaneo, che predilige materiali della tradizione e nuance morbide, il cui lusso è sussurrato, discreto, senza tempo. Gli accenni al design italiano si ritrovano in alcuni pezzi di maestri come Franco Albini, Luigi Caccia Dominioni, Angelo Mangiarotti e Gio Ponti.
Situate all’ultimo piano dell’hotel, le suite Montenapoleone e Duomo sono dotate di terrazzi e soggiorni concepiti con ampie parti a veranda. La prima si sviluppa su 180 mq e ha due camere connettibili, entrambe con terrazzi. La suite Duomo si estende su 130 mq e ha un terrazzo con area relax e Jacuzzi. Anch’essa è connettibile ad una suite con terrazzo e a una camera di oltre 37mq. La suite Brera è invece collocata al piano nobile dell’edificio, occupa oltre 95 mq di superficie e ha soffitti alti quasi quattro metri. L’affaccio sulla cupola di vetro del cortile ottocentesco, alta nove metri, rende la sua atmosfera ancora più suggestiva.
In tutte le suite l’architetto Capriotti ha scelto nuance cromatiche neutre che lasciano spazio ad occasionali tocchi di giallo e arancio, a ricordare le venature del cielo all’alba e al tramonto, con l’aggiunta ricorrente del verde petrolio, un colore milanese nella sobrietà, che ritroviamo in alcuni arredi.
Tornando all’evento, il GM Simone Giorgi ha presentato la partnership con la Fondazione Andrea Bocelli, istituzione benefica che promuove interventi a tutela della salute, dell’istruzione e dell’integrazione sociale di contesti umani in condizioni di povertà e malnutrizione. “Con questa fondazione – ha precisato Giorgi – condividiamo i valori dell’accoglienza, del rispetto, della competenza e del desiderio di prendersi cura degli altri”.
Inoltre, in occasione del 20º anniversario di Park Hyatt Milano, lo chef Guido Paternollo del ristorante Pellico 3 propone un menu ispirato alla tradizione culinaria del capoluogo meneghino. Un viaggio nella memoria e nei sapori più autentici della tavola milanese e lombarda, reinterpretati con maestria e creatività.