Treccani Esperienze è il progetto dedicato al turismo culturale grazie al quale l’Istituto della Enciclopedia Italiana prosegue il suo impegno nella promozione e nella valorizzazione della cultura del nostro Paese. Propone innovative modalità di fruizione del patrimonio culturale, esperienze di valore supportate da contenuti autorevoli e da una rete di collaborazioni su tutto il territorio nazionale. Grazie alla sua legittimità e autorevolezza distintiva nel mondo della cultura nazionale, Treccani Esperienze offre ai suoi viaggiatori un accesso privilegiato ai luoghi della cultura e al paesaggio italiani.
Oggi Treccani Esperienze prevede, infatti, un palinsesto di esperienze di viaggio tematiche che spaziano dalla fotografia all’arte, dalla musica all’enogastronomia fino all’architettura; modalità innovative per entrare in contatto diretto con il patrimonio storico-artistico italiano e cogliere appieno il suo valore umano e culturale.
Treccani Esperienze soprattutto permette ai suoi ospiti di godere di un punto di vista privilegiato sulla cultura, l’accesso a luoghi normalmente chiusi al pubblico, di poter incontrare personaggi e realtà di spicco del panorama culturale. “Treccani Esperienze nasce per affiancare l’Istituto della Enciclopedia Italiana nel ruolo di guida autorevole alla scoperta del mondo contemporaneo, dedicandosi, nello specifico, al territorio italiano”, spiega Daniele Valletta, amministratore delegato di Treccani Esperienze.
Lo scopo di questo progetto è infatti proprio quello di mettere i visitatori al centro, renderli i veri protagonisti della scoperta e non fruitori passivi di un contenuto. E allo stesso tempo, di impegnarsi nella promozione di un’esperienza di viaggio consapevole, che possa contribuire alla reale valorizzazione del patrimonio culturale italiano. “Per il 2024 – aggiunge Daniele Valletta – abbiamo in programma ben 13 percorsi esperienziali inediti: esperienze che si replicheranno in diversi appuntamenti tra Nord e Sud, dai Paesaggi d’Altura dell’Alto Adige fino ad arrivare alla Quintessenza di Sicilia. Seppur ambiziosi e sfidanti per una fase iniziale, i nostri obiettivi di crescita a breve termine possono sembrare contenuti, considerando l’alto potenziale che offre il mercato del turismo culturale; ma il nostro piano economico vede un incremento costante, che possa arrivare nel 2028 quasi a triplicare i ricavi attesi per il 2024”.
Quanto può crescere ancora il segmento del turismo culturale in Italia e in particolar modo quello legato a un profilo di ospite di alta gamma, secondo il manager è comunque difficile dirlo, dato che per sua stessa definizione il turismo culturale è un fenomeno complesso, un settore particolarmente dinamico, basato sul comportamento, sui bisogni e sugli interessi dei visitatori, di conseguenza potenzialmente soggetto a repentini cambi di rotta. “Ciò che ci fa ben sperare – spiega – è l’andamento post-pandemico, in cui il turismo culturale ha fatto registrare una crescita esponenziale tale da far presupporre entro il 2028 un fatturato di oltre 10 miliardi di dollari. In questo scenario generale, l’Italia è in testa alle mete più gettonate, percepita da molti visitatori altospendenti come espressione di lusso e di una tipologia di vacanza culturale esclusiva”.
Oggi infatti l’Italia è sotto i riflettori dei grandi player del turismo mondiale e dei fondi che sempre di più investono nel mondo travel e hospitality di alta gamma: può essere un bene anche per una fruizione più consapevole del patrimonio culturale? “Dipende dal modo in cui si entra nel mercato italiano e che tipo di esperienza turistica e culturale si vuole proporre: per favorire una fruizione consapevole, e quindi sostenibile, del patrimonio non si può prescindere da una diversificazione dell’offerta. Investire non solo nei maggiori centri di attrazione turistica, ma anche nei contesti meno acclamati che custodiscono tesori di pari valore culturale, contribuendo alla loro valorizzazione anche grazie al coinvolgimento di enti e istituzioni locali che meglio esprimono l’identità di quel territorio”.
“Oggi – conclude Valletta – l’aspetto esperienziale è diventato fondamentale, anche dal punto di vista della risposta del mercato, ma il suo valore non si esaurisce qui. Il coinvolgimento diretto del visitatore, il suo essere parte attiva del processo di scoperta e non un fruitore passivo di un contenuto, è la modalità vincente per farlo arrivare alla reale comprensione della rilevanza culturale di un’opera d’arte, di una tradizione artigianale o di un prodotto enogastronomico. Una realtà come Treccani Esperienze, per la storia e il ruolo dell’istituzione che rappresenta, deve contribuire a un’offerta turistica che mantenga alto il livello dei contenuti culturali e che proponga innovative modalità di fruizione del patrimonio. Così, in questa prima fase del progetto, il principale mercato a cui si rivolge Treccani Esperienze è proprio quello interno, ma tra gli obiettivi nel medio e lungo termine c’è sicuramente quello di proporsi anche al turismo estero”.