Il valore del turismo, si sa, è spesso sottovalutato ma i numeri mostrano un’industria decisamente ‘pesante’ sull’economia mondiale. Sono cifre monstre quelle presentate durante l’Hospitality Forum organizzato da Castello Sgr e Scenari Immobiliari. “Nel mondo il turismo rappresenta dal 5% al 7% della ricchezza mondiale – ha introdotto Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – e la percentuale raddoppia con le attività indirette e l’indotto. Parliamo di una cifra di 10mila miliardi di euro e, se la dividiamo per la popolazione mondiale che supera gli otto miliardi di individui, si ha un Pil pro capite del turismo pari a 1.230 euro a testa”.
Secondo il ‘Rapporto 2024 sul mercato immobiliare alberghiero’, elaborato da Scenari Immobiliari, l’Europa registra il 54% degli arrivi mondiali, il continente Asia/Pacifico il 18%, le Americhe il 15%, il Medio Oriente il 7% e l’Africa il 6 per cento.
Per quanto riguarda l’Italia, il valore del comparto turismo è di 215 miliardi di euro nel 2023, ovvero il 10,5% della produzione che contribuisce al Pil, e 37 miliardi riguardano i soggiorni. Sono circa tre milioni gli occupati nella filiera turistica e nei 32mila hotel distribuiti nella Penisola, il tasso di occupazione medio è stato del 67 per cento. Il peso dell’extra alberghiero è fortissimo, si contano 197mila strutture (campeggi, b&b e alloggi in affitto gestiti in maniera imprenditoriale), che rappresentano il 43% del totale posti letto nelle strutture ricettive. Il restante 57% fa capo agli hotel, di cui il 22% è occupato dai 3 stelle, il 21% dai 4 stelle, l’11% da una e due stelle, e il 3% dai 5 stelle e 5 stelle lusso.
L’anno scorso il turismo in Italia ha superato il pre-pandemia per arrivi e presenze , rispettivamente 134 milioni (+2,3% sul 2019) e 451 milioni (+3,3%). Sul totale presenze, il 52,4% sono afferenti a stranieri, in forte crescita sul 2022 (+48,8%) e il 47,6% riguardano turisti domestici (+2% sul 2022). Il rapporto evidenzia come il Belpaese abbia superato i numeri del 2019, mentre, a livello mondiale, gli indici sono ancora indietro rispetto al pre-pandemia. A livello globale infatti gli arrivi internazionali sono stati pari a 1,3 miliardi, ovvero -11% rispetto al pre-Covid.
La regione con più presenze in Italia nel 2023 è il Veneto, seguita da Trentino Alto Adige, Toscana, Lombardia e Lazio. Per il 2024, si stima che la Penisola totalizzerà 140 milioni di arrivi e poco più di 475 milioni di presenze, nonché una spesa turistica superiore a 145 miliardi di euro.
Una conferma del forte sviluppo del turismo in Italia viene anche dai dati di Cushman & Wakefield, che evidenziano che l’Italia è il Paese in Euopa che ha avuto il più alto tasso di crescita delle performance nel settore alberghiero. Nel 2023 l’Adr nella Penisola è avanzato del 46% e si posiziona in valore assoluto davanti alla Francia, le cui tariffe medie sono cresciute del 41 percento. Lo stesso vale per il Revpar dove l’Italia è prima della Francia, con un avanzamento rispettivamente del 45% e del 36 per cento. In valori assoluti è la Svizzera che registra i più alti numeri in Europa, sia per Adr, sia per tasso di occupazione che per Revpar, seguita quindi da Italia e poi Francia. La classifica però cambia se si considerano le città: Parigi è infatti la prima in Europa per Adr e Revpar.
Uno sguardo sui primi cinque mesi del 2024 l’ha offerto Alina Minut, senior account manager Italy di Str CoStar: “L’Adr da gennaio a maggio di quest’anno a Roma è cresciuto del 6% e a Parigi del 4 per cento. In valori assoluti, Parigi rimane la città con i prezzi medi alberghieri più alti al mondo nei primi 5 mesi del 2024, pari a 327 dollari, seguita da Roma con un Adr di 236 dollari”.