Gruppo portuale internazionale, nato in Turchia nel 2003 ma oggi controllato al 100% da Cvc Capital Partners – fondo da 186 miliardi di euro di asset che lo ha acquistato nel 2021 -, D-Marin continua la sua ‘campagna acquisti’ di marina turistici in Italia con l’acquisizione di Porto Mirabello a La Spezia, in Liguria. È stato Il fondo immobiliare ‘Sviluppo del Territorio’ gestito da Dea Capital Real Estate Sgr e partecipato da diverse fondazioni di origine bancaria ad avere venduto la partecipazione detenuta dal 2013 nel porto. Il network di accoglienza nautica D-Marin al momento ha in portafogli 26 porti turistici – tra proprietà e gestione – per un totale di oltre 14mila posti barca, situati in Spagna, Grecia, Turchia, Croazia, Montenegro, Croazia, Albania, Malta e, appunto, Italia. Lungo la Penisola, fino a questo più recente ingresso nel Golfo di La Spezia, D-Marin aveva già la gestione di Marina Punta Faro a Lignano Sabbiadoro, di Marina degli Aregai a Santo Stefano al Mare e di Marina di San Lorenzo al Mare (entrambi di proprietà del gruppo Cozzi Parodi), oltre che del Marina di Varazze di proprietà di Azimut-Benetti, dal quale ha anche avuto la gestione del futuro Marina di Livorno, al momento ancora in via di costruzione.
Con questo nuovo arrivo nella sua rete mediterranea, D-Marin porta ancora avanti la sua politica di ampliamento della sua presenza in Italia con particolare riferimento all’accoglienza portuale di lusso. Costruita nel 2010, quella di Porto Mirabello è infatti una marina turistica tra le più attrezzate in Italia con occhio all’accoglienza di diportisti di alta gamma, ovvero armatori di superyacht fino a 140 metri di lunghezza. Della darsena non a caso fanno parte oltre 400 posti barca, un eliporto dedicato agli ospiti, diversi ristoranti, una Spa, una piscina e la galleria commerciale nella quale trovano posto diverse boutique per lo shopping. Oltre a queste strutture già esistenti il piano di sviluppo del porto prevede anche l’apporto di una serie di miglioramenti nei servizi a mare e di servizi premium per il cliente che ne arricchiscano le esperienze di soggiorno e navigazione. “L’obiettivo per il prossimo futuro è quello di crescere ancora – ha spiegato il direttore generale in Italia di D-Marin, Nicolò Caffo – per ampliare il network, lungo lo Stivale e non solo, e farlo diventare una vera e propria ‘catena alberghiera di lusso sul mare’. L’idea è quella di ampliare la rete e insieme aumentare costantemente la qualità del servizio”.
Proprio per questo motivo negli ultimi due anni, nei porti che D-Marin ha acquisito sono stati fatti investimenti per circa 10 milioni di euro in tecnologie: dal wi-fi a un sistema di gestione clienti proprio dei grandi gruppi del lusso. Il network di marina ha infatti sviluppato sito e app di ultima generazione dai quali si può scegliere e prenotare l’ormeggio da remoto come si fa per gli hotel e gli aerei. Un servizio importante, in un settore nel quale si chiama via radio entrando in darsena per cercare un ormeggio libero e si fa la coda in ufficio per pagare. Oltre a questo servizio premium D-Marin ha anche sviluppato colonnine intelligenti con un Qr code che si scansiona con lo smartphone per poter attivare, gestire e pagare le utenze di elettricità e acqua in banchina. “Come accade in un hotel di lusso – ha concluso – il marina deve essere un punto centrale dell’esperienza di vacanza, offrendo anche location per mangiare e bere bene o servizi di conciergerie su misura. L’opportunità è grandissima e noi la stiamo cavalcando anche per far crescere il settore. Al momento oltretutto c’è ottimo riscontro da parte degli armatori”.