Il secondo trimestre di Hilton Worldwide ha superato le attese degli analisti, secondo il consensus di Lseg riportato da Reuters. Il fatturato del quarter che si è concluso lo scorso 30 giugno è stato di 2,95 miliardi di dollari, in aumento dell’11% rispetto all’anno scorso e superiore alle previsioni degli analisti di 2,93 miliardi. L’utile rettificato trimestrale è stato di 1,91 dollari ad azione, rispetto alle stime di Wall Street di 1,86 dollari ad azione.
Il giorno di pubblicazione dei dati, lo scorso 7 agosto, il titolo in Borsa partiva con 203,47 dollari ed è salito a fine giornata a 206,14 dollari. A chiusura dei mercati finanziari di ieri, 27 agosto 2024, Hilton scambiava le azioni a 218,87 dollari.
Il colosso americano ha alzato l’outlook sull’anno per quanto riguarda i profitti e ha previsto quindi un utile compreso tra 6,93 e 7,03 dollari ad azione, rispetto alla precedente previsione di 6,89-7,03 dollari. Il Revpar crescerà in una forchetta tra il 2% e il 3% rispetto al 2023, e l’adjusted ebitda è atteso tra 3,3 e 3,4 miliardi.
Tornando al bilancio, tutti segni ‘più’ anche nei sei mesi archiviati con ricavi per 5,5 miliardi di dollari, in crescita dell’11,5% rispetto ai 4,9 miliardi del primo semestre 2023. L’ammontare dei ricavi pende particolarmente sul segmento ‘franchise and licensing fees’ che rappresenta quasi un quarto del totale fatturato. Questa fonte di revenue ha infatti sviluppato nel semestre 1,3 miliardi, mentre le management fees hanno totalizzato 199 milioni e ‘owned and leased hotels’ hanno contribuito per 592 milioni.
In particolare, la performance è spinta dal brand Conrad Hotels & Resorts, che è quello che è cresciuto di più tra tutti i marchi del gruppo, sia a livello di Adr sia di Revpar. La tariffa media giornaliera del marchio di lusso è salita nel semestre del 4,8% a 277,29 dollari, mentre i ricavi per camere disponibili sono saltati a +11,5% per 202,83 dollari. L’Adr invece cala per i due marchi extralusso di Hilton, Waldorf Astoria e Lxr, rispettivamente dello 0,4% e del 4,1%, ma questi due brand crescono sul fronte dell’occupazione (+4% e +6,9%).
Nel report per gli investitori si nota che Adr e Revpar del colosso americano crescono maggiormente negli hotel in proprietà rispetto a quelli in management e in franchising. Gli asset in proprietà sono pochi: 51 su un totale di 7.682 hotel nel mondo. Fanno capo solo a tre dei 21 brand del colosso americano, e precisamente sono di proprietà due hotel Waldorf Astoria, due hotel Conrad e e 47 hotel del brand Hilton.
Tornando ai conti del semestre, l’utile netto è salito a 690 milioni di dollari contro i 622 milioni dei primi sei mesi del 2023. L’ebitda è aumentato del 10,8% raggiungendo un valore di 1,29 miliardi.