Attrazione di un maggior numero di ospiti e di nuovi target, aumento dei ricavi grazie al pagamento garantito delle camere e supporto nella strategia commerciale, con soluzioni per ottimizzare le politiche di prezzo e revenue management. Sono questi i principali vantaggi che offre agli hotel partner la startup traveltech Hotiday, room collection italiana che dà vita a una ‘raccolta’ di camere in collaborazione con professionisti dell’hospitality in tutto il mondo per “ridefinire i confini dell’esperienza alberghiera moderna”.
Il modello di business lega l’innovazione tecnologica ai meccanismi tradizionali del mondo travel. “Grazie a un algoritmo proprietario che permette di chiudere i contratti in breve tempo – spiegano Federico Di Carlo e Vittorio Gargiulo, cofondatori di Hotiday con Federico Brunelli – l’obiettivo è quello di acquisire poche camere selezionate, che vengono poi adattate per soddisfare le esigenze dei viaggiatori moderni, e rivenderle direttamente al cliente finale con pagamento garantito, senza intermediari”.
In Italia, infatti, mediamente il 30% delle camere d’albergo rimane invenduto. Una preoccupazione in più per gli albergatori, che si trovano ogni giorno a dover attrarre nuovi target di clienti, aumentare i ricavi, ottimizzare l’esperienza degli ospiti e, di conseguenza, il passaparola e la qualità delle recensioni. In questo contesto si inserisce Hotiday, le cui innovazioni per il miglioramento dell’esperienza del cliente – come ad esempio la chatbot e il servizio di digital concierge via app proprietaria – impattano positivamente sul rating degli hotel stessi. “Tra gli altri vantaggi – aggiungo i due startupper – anche la gestione del personale, dato che Hotiday aiuta a trovare le figure mancanti dello staff negli hotel partner, oltre alla maggiore visibilità online e offline con campagne mirate”.
Le camere, selezionate in un’area specifica della struttura dell’hotel partner e acquisite con pagamento garantito, vengono valorizzate in un’ottica di design e comfort, con servizi e device tecnologici. Si creano quindi delle vere e proprie aree Hotiday all’interno delle strutture alberghiere. “Nasce il primo hotel globale e interamente decentralizzato”, dichiarano Di Carlo e Gargiulo.
Chi è il target di Hotiday? “Da un lato i viaggiatori moderni – precisano i fondatori – che cercano una garanzia di comfort, tecnologia e design, apprezzano i servizi digitalizzati e la personalizzazione, e in ogni viaggio cercano soluzioni innovative che rendano i soggiorni più comodi e piacevoli per avere tutto a portata di click. Dall’altro lato hotel indipendenti e catene upper scale (con più di 30 camere) che rispettano valori comuni ai nostri e standard di qualità che noi certifichiamo”.
L’idea di Hotiday è nata nel 2022 e si è sviluppata con un finanziamento di 1,6 milioni di euro, arrivando a chiudere il 2023 con un milione di fatturato che si prevede di sestuplicare. “Abbiamo adottato un modello scalabile – spiegano gli imprenditori – e grazie al nostro algoritmo siamo stati in grado di chiudere trattative e contratti in tempi record, passando da 0 a oltre 250 camere in 2 anni, riducendo i costi e l’allungamento dei tempi che si sosterrebbe aprendo ogni volta un nuovo hotel”. Al momento sono al termine della fase di startup e stanno per entrare nella fase di una scaleup, puntando anche ai principali Paesi europei, grazie ad accordi con catene e realtà internazionali. “L’espansione partirà dalla Francia – annunciano – e l’obiettivo è di raggiungere almeno duemila hotel partner in Europa nei prossimi cinque anni per poi diventare il primo hotel globale decentralizzato”.