Un appello senza mezzi termini quello che Damiano De Crescenzo, direttore generale di Planetaria Hotels, lancia alle istituzioni: “Dopo una lunga e sofferta trattativa, abbiamo ottenuto una riduzione ‘simbolica’ del 14% della Tari, ma quest’anno, per ragioni di equità, vogliamo l’esenzione totale”. È impetuoso il DG della catena italiana mentre racconta a Pambianco Hotellerie la sua battaglia, lo scorso maggio, come presidente del Gruppo Turismo di Assolombarda, quando ha mandato una lettera al Comune di Milano insieme alle altre associazioni di categoria. Nella lettera si chiedeva l’esenzione per gli alberghi dal pagamento della tassa sui rifiuti dato che gli hotel erano inattivi o con un tasso di occupazione minimo. La risposta del Comune è stata, in un primo tempo, una riduzione irrisoria del 2% della Tari, che, dopo una lunga ‘battaglia’ da parte delle associazioni, è salita al 14 per cento. “Uno sconto ridicolo – sentenzia De Crescenzo – anche perché il Comune di Milano ha presumibilmente fatto utili con la nostra Tari. Noi abbiamo pagato le tasse ma il Comune ha ridotto enormemente le spese: non essendoci rifiuti, hanno praticamente azzerato i costi del trasporto, del personale e dello smaltimento (stimiamo 85% in meno dagli alberghi). Quest’anno quindi, per una ragione di equità, ci deve essere riconosciuta l’esenzione totale di questa tassa”.
Critica la posizione di De Crescenzo rispetto agli 11 miliardi di euro annunciati dal ministro Dario Franceschini per il turismo: “Di questi 11 miliardi – spiega – 7 miliardi riguardano la cassa integrazione, mentre 2,4 miliardi servono per i bonus vacanza che si sono dimostrati uno spreco di Stato e non un aiuto, un grande flop, perché più della metà non sono stati usati. Degli 11 miliardi iniziali rimangono quindi 1,6 miliardi, che però tolta l’esenzione Imu e con il tetto agli aiuti di 800mila euro (accettabile per un piccolo albergo e irrisorio per una catena alberghiera), alla fine i ristori sono risultati minimi”. Un’autocritica se la concede il managing director: “Una responsabilità ce l’abbiamo come categoria – osserva – perché siamo troppo frammentati. Gli albergatori sono divisi in tante associazioni, sono troppo deboli a livello collettivo. È ora di fare sistema, anche perché il turismo copre il 13% del Pil italiano ma potrebbe arrivare al 20% perché è un settore dalle molte opportunità”.
Per quanto riguarda le strategie di sviluppo di Planetaria Hotels, che conta 11 alberghi di cui 10 in proprietà e uno in sola gestione (Indigo di Ihg) con immobile in affitto e contratto di franchising, il manager specifica: “Puntiamo al segmento leisure e a nuove acquisizioni di gestione alberghiera. Ormai abbiamo coperto il mercato italiano delle città d’arte e del business, ora intendiamo sviluppare il leisure”. Il gruppo, che ha fatturato 36 milioni di euro nel 2019, ha archiviato il 2020 con ricavi per 11,5 milioni di euro e stima per la fine di quest’anno di attestarsi attorno ai 18 milioni di euro, quindi circa il 50% in meno rispetto al 2019.
De Crescenzo, che ha ottenuto anche l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, è abbastanza ottimista rispetto all’anno appena iniziato: “Il primo semestre è bruciato, però i cittadini hanno migliorato la familiarità con il virus, e probabilmente la prossima estate avremo un tasso di turismo superiore rispetto all’estate scorsa. Innanzitutto penso che la stagione sarà spalmata su più mesi, cioè gli alberghi diventeranno operativi già da giugno, anticipando la stagione, e grazie ai vaccini si muoveranno più persone, soprattutto gli over 60 e i turisti di prossimità”.
Riguardo alle previsioni sul turismo business, che Bill Gates ha stimato a -50% nel post-Covid, il DG di Planetaria ritiene che si modificherà il mix dei viaggiatori: “Già da anni è crollato il turismo business. Ricordo che a Milano, nel 1992, il 90% degli ospiti erano in viaggio per lavoro e il 10% per piacere, poi negli anni il turismo leisure ha quasi superato quello business. Quello che è stato più impattato è il viaggio d’affari, sia perché le aziende hanno ridotto i budget sia per l’avvento dell’alta velocità e delle low cost nei trasporti, che ha permesso alle persone di fare i ‘pendolari’, cioè di partire e di tornare nell’arco della stessa giornata. Viceversa, va detto che gli alberghi stanno diventando il luogo più sicuro, sano e confortevole per le riunioni di lavoro e molte aziende preferiscono affittare una location in hotel per liberarsi da qualsiasi responsabilità in caso di contagio e anche per usufruire di servizi di eccellenza. Sono convinto – conclude De Crescenzo – che il mondo del turismo business cambierà e si apriranno tante nuove opportunità. Noi, ad esempio, siamo gli unici ad avere creato una sala immersiva nell’Enterprise Hotel di Milano, un’importante innovazione tecnologica che permette di proiettare immagini e filmati di alto contenuto emotivo sulle pareti della sala, a 360 gradi, accompagnati da suggestioni sonore”.