Il connubio tra hotellerie e terme funziona bene, come dimostrano i bilanci dei top player italiani del wellness, e anche Aquardens si aggiunge alla lista dei ‘matrimoni’ tra i due settori. Il grande parco termale in provincia di Verona, che già conta un’alta redditività con il 35,8% di ebitda margin nel 2022, ha deciso di lanciarsi nell’hospitality: entro i prossimi tre anni, Aquardens aprirà infatti un hotel, con un investimento di 50 milioni di euro.
Il piano di sviluppo industriale approvato dal cda della società che attualmente è di proprietà della famiglia Zuliani, che ne detiene la maggioranza, prevede la costruzione di una struttura alberghiera 4 stelle S di circa 110 camere, inserita nel parco e con possibilità pertanto del cliente di usufruire di tutti i servizi offerti dal parco termale. L’hotel ha una grandezza di 7mila metri quadrati.
“Un progetto innovativo e scenografico inserito nel contesto della Valpolicella – dicono dall’azienda – e nel rispetto dell’ambiente naturale che nasce nel parco termale più grande d’Italia dove l’acqua ne è e ne continuerà ad essere la protagonista. La realizzazione consentirà ad Aquardens di offrire un’esperienza completa ed unica e di divenire destinazione turistica internazionale del wellness e dell’intrattenimento. Prevista inaugurazione nel 2027”.
Questo ‘centro del benessere’ ha investito anche 2,5 milioni per la realizzazione della sauna più grande d’Europa, che avrà una capienza di 250 posti e sarà inaugurata durante la stagione invernale 2024-25. Si chiamerà ‘sauna teatro’ perché sarà possibile assistere a veri e propri spettacoli di benessere, con musica ed esibizioni circensi. Sono al vaglio collaborazioni con i più prestigiosi teatri del mondo, tra i quali la vicina Arena di Verona, per portare artisti internazionali ed esibizioni realizzate in partnership. Attualmente Aquardens conta diverse saune, di cui tre molto grandi e una di queste è la più grande d’Italia, accogliendo fino a 150 persone.
Intanto sono in corso trattative sulla proprietà del parco termale di Verona, che si sviluppa su una superficie di 110mila metri quadrati con 5.200 metri quadrati di lagune: secondo quanto rivela Milano Finanza, il fondo di private equity Alto Partners ha fatto un’offerta per entrare nel capitale di Aquardens, dal valore di 90 milioni di euro.