Hilton Worldwide ha archiviato l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2020 con ricavi totali a 4,3 miliardi di dollari, rispetto ai 9,4 miliardi registrati nel 2019, riportando una perdita di 720 milioni di dollari rispetto all’utile di 886 milioni totalizzato l’anno precedente. L’adjusted ebitda nel 2020 è stato di 842 milioni di dollari (rispetto ai 2,3 miliardi del 2019), mentre il RevPar (fatturato per camera disponibile) è sceso del 56,7% a livello corrente.
Differenziando il RevPar a livello geografico, è l’Europa a soffrire maggiormente le conseguenze delle restrizioni di viaggi a livello internazionale a causa dell’emergenza sanitaria. Il fatturato per camera disponibile regredisce dell’81% nel Vecchio Continente, seguito dalle Americhe (escluso Usa) dove il calo è del 68,7%, mentre gli Stati Uniti arretrano del 58,5 per cento. Middle East & Africa si ferma a -53,2% e Asia Pacific incassa (solo) -37 per cento.
Malgrado la pandemia, le aperture non si sono fermate: l’anno scorso Hilton ha inaugurato un totale di 397mila stanze nel mondo, con una crescita del 5,1% rispetto al 2019, battendo il traguardo di 1 milione di camere nel quarto trimestre 2020.
Riguardo al quarto trimestre del 2020, i risultati del gruppo americano dell’hotellerie mancano le stime degli analisti di Zacks Consensus. I ricavi dell’ultimo quarter sono stati pari a 890 milioni di dollari, mentre il mercato si aspettava un fatturato attorno a un miliardo di dollari. La perdita per azione è stata di 10 centesimi mente il consensus prevedeva un utile per azione di 4 centesimi di dollari.