Arrivano segnali positivi dai dati dei portali web per Firenze, che scalda i motori e si prepara a ripartire. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, infatti, è record per le ricerche di voli per il capoluogo toscano sui portali online, soprattutto da parte di viaggiatori internazionali. Addirittura, c’è più gente che cerca un biglietto per Peretola di quanta non ce ne fosse pre pandemia. Il record tocca anche le prenotazioni negli hotel, con duecentomila notti già prenotate nei prossimi sei mesi a Firenze. Dai dati di The Data Appeal Company emerge poi che, nonostante l’assoluta incertezza su quando si potrà ripartire – secondo le ipotesi del ministro del Turismo Massimo Garavaglia la riapertura del settore turistico italiano avverrà il 2 giugno -, in tutta la Toscana ci sono già percentuali fino al 15,3% di posti occupati sulle camere a disposizione. Tra le province, per percentuale, dopo Grosseto si trova Arezzo (14,7%), Pisa (11,4%), Livorno (11,1%) ma soprattutto Siena, dove il 10% delle oltre 800 mila camere a semestre disponibili sono già prenotate. Fanalino di coda Massa, solo il 4,4%.
A dimostrazione che Firenze mantiene attrattività a livello internazionale, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, in città crescono gli acquirenti stranieri: Aermont Capital, Blue Noble, Hines, Artea, Invesco, Ardian, Gb Invest, Colony, Ldc, Leeu, Lowenstein. Oltre alle aperture di Il Tornabuoni e alle nuove suite di Helvetia&Bristol di Starhotels, si avvicina al completamento l’hotel 25Hours, nonché un terzo Student Hotel alla Manifattura Tabacchi. In programma anche un resort nell’ex collegio Le Querce, e un complesso di suite e appartamenti nel palazzo Portinari-Salviati.
E per quanto riguarda la questione della riapertura, Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi, ha dichiarato a Pambianco Hotellerie: “Per quello che possiamo immaginare, la situazione che affronteremo dipenderà dall’andamento globale della campagna di vaccinazione, sarà legato alla gestione del passaporto vaccinale e all’indispensabile presenza di regole chiare e univoche in tutto il nostro territorio. Pena la perdita rispetto a molti nostri competitor esteri oggi già organizzati e pronti ad intercettare la domanda internazionale!”. E ancora: “È necessario partire subito con una programmazione delle riaperture, altrimenti il settore alberghiero resterà tagliato fuori dall’estate e il rischio è che i numeri alla fine siano anche peggiori di quelli dello scorso anno”. Con riferimento alla tipologia di pernottamenti, Colaiacovo spiega che “in assenza di certezze molti hanno già optato per case in affitto o sul mercato internazionale, per diverse destinazioni che già oggi propongono ampie garanzie di “praticabilità”. Un paradosso, visto che gli alberghi italiani hanno ampiamente dimostrato di saper gestire, nella massima sicurezza, i propri clienti a cui anche nei mesi più difficili della pandemia hanno saputo offrire servizi ed anche ristorazione”.