L’appetito su Cortina d’Ampezzo, in vista delle Olimpiadi del 2026, sta muovendo sempre più investitori. L’ultima acquisizione è di Quinta Capital Sgr, che ha acquistato per un controvalore di 70 milioni di euro Grand Hotel Savoia e Savoia Palace, rispettivamente cinque e quattro stelle, dalla società Fincos Costruzioni, di Bain Capital Credit.
L’acquisizione, rivela Il Sole 24 Ore, è stata perfezionata attraverso il fondo immobiliare Grand Investments, che ha l’obiettivo di arrivare a regime a circa 200 milioni di euro, con un rendimento atteso intorno al 5 per cento. “Stiamo guardando anche ad altre operazioni – dice l’AD Luca Turco alla testata economica – sia nelle località turistiche sia nel centro di alcune grandi città, con taglio leisure e non business. Tra le città prescelte ci sono le classiche mete turistiche, come Roma, Firenze e Milano”.
Il Grand Hotel Savoia ha riaperto dopo un’ampia ristrutturazione da 10 milioni di dollari. Le due strutture, Grand Hotel Sasvoia e Savoia Palace, fanno parte di un unico resort che è entrato recentemente nel Gruppo Radisson, ed è gestito da Zeus International.
Gli immobili acquisiti, continua Il Sole 24 Ore, saranno interessati da un progetto di riposizionamento e di rebranding.
Un altro progetto di ospitalità alberghiera in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 porta la firma della famiglia Gualandi, da oltre 20 anni proprietaria dell’hotel Cristallo a Cortina. Per assicurare le risorse necessarie al refurbishment e alla riqualificazione della struttura, la famiglia ha scelto di aprire al fondo di private equity Attestor Capital, che è entrato come investitore nell’hotel. Grazie al fondo inglese, la famiglia Gualandi avrà a disposizione la liquidità necessaria a portare a termine il progetto complessivo che prevede il recupero di almeno 3 nuove strutture a Cortina (tra cui l’Hotel San Marco che è stato già acquisito).
Le opportunità nel territorio ampezzano non mancano, dato che recentemente Benedetto Gaffarini, assessore Urbanistica ed Edilizia di Cortina d’Ampezzo, ha illustrato a che punto è la macchina organizzativa in vista delle Olimpiadi 2026 : ““Le strutture sportive sono pronte, faremo qualche piccolo intervento allo stadio olimpico, le piste da sci sono a posto, mentre quelle da bob saranno da riconvertire. Ma dove non siamo pronti è il ricettivo. Abbiamo pochi posti letto e – specifica – con numeri inferiori rispetti a quelli che hanno le vallate limitrofe e anche Bolzano. Queste località infatti hanno una ricettività che è quasi tripla rispetto alla nostra. Per questo stiamo cercando e valutando luoghi dismessi da rigenerare, dove potrebbero essere realizzate strutture ricettive”.