Anche J.K. Place si unisce ai player della ricettività di lusso che approderanno nel Quadrilatero della moda milanese e ne cambieranno il volto. Dopo gli annunci di Rocco Forte Hotels e di Portrait Milano di Lungarno Collection, anche il gruppo di boutique hotel a Capri, Roma e Parigi, inaugurerà una struttura a Milano nel 2023 in via Borgospesso 15. L’accordo di locazione sarà finalizzato con il fondo Smart Stay gestito da Antirion, in cui hanno investito in joint venture Hines, player a livello globale attivo nel real estate, e Blue Noble, investment manager del panorama immobiliare internazionale.
L’immobile si estende su di una superficie di 5.000 metri quadrati e nei prossimi mesi sarà oggetto di un intervento di riqualificazione, basato, secondo quanto riporta una nota del gruppo, sui più elevati standard internazionali di efficienza energetica e sostenibilità ambientale. “Abbiamo deciso di aprire nel capoluogo lombardo – racconta a Pambianco Hotellerie il co-fondatore di J.K. Place Ori Kafri – perché da qualche anno Milano è diventata la città più interessante in Europa, a parte Londra, che però si è ‘allontanata’ con la Brexit. La città della Madonnina è un fermento di progetti e di eventi, è un polo di attrazione per la moda e il design, è ricca di ristoranti stellati e di alta qualità e presto diventerà anche un polo importante per la ricettività di lusso”.
Il progetto prevede 38 camere, alcune con ampie terrazze private, un ristorante al piano terra – fruibile anche da clientela esterna – una palestra con area benessere e una corte interna. Il design sarà curato dall’architetto Michele Bönan.
Nonostante il recente acuirsi dei contagi e la diffusione della nuova variante Omicron, Ori Kafri spiega che l’hotellerie di alta gamma sta performando bene: “Ad oggi, le cancellazioni di prenotazioni sono state davvero poche, anche perché ormai la booking window è di tre settimane. Qualche disdetta ci sarà nelle città, ma il lusso in generale non si ferma. A Roma, ad esempio, abbiamo avuto quest’anno l’ottobre migliore di sempre, abbiamo superato i ricavi del 2019. Il tasso di occupazione è stato leggermente inferiore ma i turisti, e in particolare gli americani, hanno speso di più. Il motivo è che i viaggiatori luxury hanno voglia di ‘coccolarsi’, di rifarsi dei lockdown e delle restrizioni subite, e quindi si permettono comodità ulteriori e servizi di maggiore qualità. Prenotano stanze più ampie, richiedono più suite di un tempo, vogliono gli upgrade, pasteggiano con vini prestigiosi e cercano esperienze lussuose. Si è allungata anche la durata media del soggiorno, che un tempo era di 2-3 giorni e adesso è di circa 4 giorni”.
Gli hotel J.K. Place, spiega la nota del gruppo, sono concepiti come residenze private con un approccio molto umano e ‘sartoriale’ al servizio, all’interno delle quali è possibile riconoscere il gusto comune del medesimo padrone di casa pur apprezzandone l’individualità e le scelte di décor che omaggiano la destinazione in cui è inserita.