L’hotellerie in italia continua ad essere appetibile per gli investitori, in particolare stranieri. I movimenti del 2021 hanno raggiunto quota due miliardi di euro (per un totale di 12mila camere passate di mano), raddoppiato ripsetto al 2020 ma ancora lontano dai cinque miliardi delle M&A alberghiere del 2019. Sono i dati forniti da Pkf Hotelexperts, che anticipa anche una pipeline di 30 aperture di hotel nel 2022 in Italia. I trend che emergono dall’analisi li ha illustrati alla stampa Giorgio Bianchi, managing director head of Italy di Pkf Hotelexperts: “Il posizionamento dei nuovi hotel è midscale e lusso, nei segmenti 4 stelle superior e 5 stelle, mentre il segmento che soffre di più è quello intermedio. In primo piano sempre le big four (Roma, Milano, Venezia e Firenze), ma spuntano anche città ‘alternative’, come Trieste, Genova, Napoli e Bari, e continua il trend degli investimenti nei resort delle destinazioni leisure”.
Tra le ‘big four’, è Roma ad avere la palma degli investimenti: tante le aperture luxury attese nella Capitale, tra cui Four Seasons, Bulgari, Six Senses, ma “alcune sono inaspettate – ha commentato Bianchi – perché portatrici di concetti innovativi nell’hotellerie, come Mama Shelter, The Hoxton e Soho House. Roma è una delle piazze dove c’è più offerta, a differenza di Milano e Venezia, dove sono presenti meno opportunità di investimento e i valori immobiliari hanno tenuto”.
La novità rispetto agli anni passati è che gli investimenti non si fermano solo nelle principali città, da tempo nel mirino dei gruppi finanziari internazionali, ma si allargano lungo il territorio della Penisola, comprendendo alcune città un tempo considerate marginali, come Trieste, Genova, Bari e Napoli. In particolare a Trieste è attesa l’apertura di 25hours Hotels, brand che fa capo a una società creata in partnership tra Accor e Ennismore, in un building di 18mila metri quadrati che era di Ferrovie dello Stato. L’area, essendo molto vasta, ospiterà un albergo di 150 camere e un’altra zona destinata probabilmente a serviced apartment o a retail. Si tratta del secondo 25hours Hotels in Italia dopo quello di Firenze.
Cresce, come già evidenziato da qualche stagione, l’appetito verso destinazioni leisure come Cortina, la Puglia e la Sicilia. Anche l’Umbria e la Toscana sono oggetto di investimenti. In Toscana, ad esempio, è attesa la catena spagnola Meliá che aprirà un hotel nella Tenuta Artimino, in provincia di Prato, a 20 km da Firenze.
Riguardo ai modelli di hospitality. l’analisi ha evidenziato l’emergere di cocept innovativi che vanno dai format “open house” ai design hotel, dai temporary hotel ai resort di nuova concezione, con un focus su un concetto di lusso che deve essere esclusivo, iperconnesso e green.
Per quanto riguarda i valori degli immobili alberghieri, Mattia Danese, senior real estate consultant di World Capital, ha spiegato che “mentre il 2021 è stato un anno stabile per i prezzi nelle location primarie, nel 2022 si assisterà ad un generale incremento del valore di real estate tra il 5 e il 10%. In questi due anni di pandemia, diversi albergatori hanno evitato la vendita grazie agli incentivi di stato, ma c’è stato anche un cambio generazionale e di mentalità, che si è tradotto in un aumento del numero medio di camere. Infine, bisogna segnalare che chi ha ristrutturato gli asset e lo ha fatto seguendo dei criteri di sostenibilità ha reagito meglio del previsto”.