La scarsità di strutture ricettive a Cortina, già sollevata dall’assessore Urbanistica ed Edilizia della città Benedetto Gaffarini, è stata confermata nel corso del summit Winter Games Hospitality & Development, organizzato da Mc International lo scorso 18 marzo. Questo tema, visto in prospettiva delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, diventa cruciale.
Dal summit è emerso che i posti letto offerti dalla città ammontano, al momento, a circa 4.800, contro i 25mila offerti dalla val Gardena e i 15mila della val Badia. L’alternativa della riqualificazione di vecchie strutture resta un tema aperto, e, sia sul fronte del building sia della urban regeneration, sono fondamentali l’approccio sostenibile e l’integrazione delle nuove architetture con il territorio. Filosofia green che potrebbe vedere abolite le macchine sul territorio di Cortina, il potenziamento dei servizi pubblici e la limitazione del cemento, in favore di un evento che punta ad essere memorabile anche per l’etica in tema di salvaguardia del pianeta e del patrimonio naturale delle Dolomiti.
Nel corso dell’incontro, Paolo Barletta, CEO di Arsenale, ha infatti sottolineato che per coinvolgere un pubblico internazionale e luxury servono risultati che non possono essere raggiunti dai soli albergatori: “Bisogna migliorare la mobilità, servono opere infrastrutturali e reti d’impresa per creare esperienze che non si fermino ai limiti fisici degli alberghi, ma che possano anzi ricadere a pioggia sulle attività di ristorazione, negozi, cooperative, e realtà dell’intrattenimento circostanti. Deve nascere per questo un connubio tra pubblico e privato, ma serve anche il supporto dei gruppi bancari, e soprattutto non si devono temere i capitali stranieri, che in ogni caso non possono snaturare il territorio di Cortina, forte di una cultura e di una storia ben radicate nel suo patrimonio genetico”.
Sempre dal summit è emerso che nel mondo le persone con ricchezza superiore ai 100mila dollari annui sono 600 milioni, di cui 60 sono milionari (fonte Julius Baer). Inoltre, Francesco Calia, head of Hotels Cbre Italia, ha ricordato che il 10% dei volumi d’investimento immobiliare europeo sono concentrati in Italia, “sede naturale del turismo mondiale”. I 10 miliardi di euro del 2021 di investimenti complessivi nel settore immobiliare italiano hanno visto numeri vicini alle cifre record del 2019, pari a circa 12 miliardi. Di questi, due sono stati investiti in campo alberghiero, e il 44% di questa cifra (800 milioni) ha interessato il mondo dei resort, invertendo un trend che prima vedeva i capitali accentrati nelle grandi città (quasi l’80%, ora sceso al 42%). Circa 160 milioni di euro, sono stati dunque investiti in montagna nel 2021 e in questo Cortina (complice il driver delle Olimpiadi 2026) è stata la località più importante, il place to be dove investire.
Di conseguenza, le azioni chiave da attuare nel prossimo futuro per la Regina delle Dolomiti dovranno essere fondate su ‘rigenerazione’ e valorizzazione dei territori, con il superamento del concetto di stagionalità.