Il lusso non si ferma. Ne è convinto il co-fondatore di J.K. Place, Ori Kafri, intervistato da Pambianco Hotellerie: “A Roma l’anno scorso abbiamo avuto l’ottobre migliore di sempre, ha superato persino lo stesso mese del 2019. Il motivo è che i viaggiatori luxury hanno tanta voglia di rifarsi delle restrizioni subite. Inoltre, le destinazioni percepite come ‘lontane’ dai problemi, come ad esempio Capri, hanno avuto un boom e sono state privilegiate a livello internazionale perché assicuravano ‘distanza’, oggi sempre più richiesta”.
Il brand italiano oggi si declina in tre strutture – tra Roma, Capri e Parigi –, più una quarta in via di realizzazione a Milano. L’imprenditore segnala gli opportuni distinguo: “Capri, già nei primi tre mesi di apertura del 2021, aveva registrato numeri superiori allo stesso periodo nel 2019 e per il 2022 ci aspettiamo una stagione migliore. Roma ha sofferto molto la mancanza dei viaggiatori d’affari, anche se siamo riusciti a conquistare una grossa fetta di mercato locale grazie a proposte di staycation riservate ai cittadini della capitale. Parigi ha aperto a gennaio 2020 e il 2022 sarà, speriamo, il primo anno di operatività su 12 mesi. Già nel trimestre settembre-novembre 2021 comunque abbiamo registrato risultati che nel business plan avevamo previsto di ottenere nell’arco di tre anni in termini di Adr, a riprova del fatto che il segmento del lusso è in ripresa e un aumento dei prezzi non rappresenta un ostacolo per questa fascia di consumatori”.
A conferma della resilienza del settore luxury, il fondatore di J.K. Place aggiunge: “Il segmento dei viaggi è stato fra i più colpiti durante la pandemia, ma nel medio e lungo periodo la fascia alta degli ospiti sarà sicuramente la prima a ripartire: è quello che abbiamo già visto nel secondo semestre dello scorso anno dopo l’avvio con successo della campagna di vaccinazione”.
Riguardo Milano, dove è atteso un nuovo hotel nel Quadrilatero della moda, Kafri racconta che il capoluogo lombardo ha fatto un lavoro unico in Italia a livello di posizionamento, sia per gli abitanti sia nell’apertura al mondo con l’inaugurazione di nuovi hotel di fascia alta, ristoranti, Expo e le prossime Olimpiadi invernali: “Da destinazione puramente business, la città adesso è concepita anche come un luogo dove trascorrere un weekend di vacanza. Questo è stato possibile grazie a una visione coesa delle amministrazioni locali e bisogna rendere onore alla città per aver fatto questa scelta. E anche la Brexit ha contribuito ad accelerare il processo, con molti brand e aziende che da Londra si sono riposizionati a Milano: per cui nel medio e lungo termine la destinazione è destinata a crescere ancora, anche grazie naturalmente alle aperture di prestigio nel settore ospitalità”.
A livello di nuovi trend, Kafri osserva: “Abbiamo notato negli ultimi due anni che è cresciuta la richiesta di privatizzazioni totali per soggiorni di piccoli gruppi multigenerazionali o di amici. E in questo caso le nostre strutture, studiate proprio come delle grandi case, sono capaci di accogliere con lo stesso calore di dimore private”.