Riaperto lo scorso 23 agosto dopo un restyling a cura di Alvaro Sans e di Vittorio Grassi Architects, Meliá Milano sta viaggiando quasi a pieno regime, come racconta a Pambianco Hotellerie l’hotel manager Luca Barion: “Dalla riapertura fino a dicembre dello scorso anno abbiamo pareggiato i risultati dello stesso periodo del 2019, anzi in alcuni casi sono stati superati. Quest’anno ci avvicineremo ai bilanci pre-Covid, anche se rimane il timore su come verrà gestito il prossimo inverno, se ci sarà una recrudescenza del virus e quali misure eventuali verranno prese. Indubbiamente maggio e giugno stanno andando molto bene, in particolare per la Milano Design Week”.
A proposito di Milano, il manager racconta che la città sta vivendo un momento sorprendente, di forte vivacità: “Aumenta sempre di più la componente leisure. Infatti, il nostro albergo si sta trasformando. È nato come un hotel business e nel tempo si è evoluto in un hotel bleisure (crasi di business più leisure, ndr). Abbiamo clienti che vengono per congressi e per lavoro, ma sempre di più vendiamo soggiorni a persone che arrivano a Milano per fare shopping, per andare a concerti o per farsi un weekend sotto la Madonnina”.
L’albergo del gruppo spagnolo Meliá Hotels International è vicino a City Life, nuova mecca dello shopping, ma anche al polo fieristico, quindi gode di una posizione strategica in ottica bleisure. Riguardo al business travel (uno dei settori su cui i pronostici sono stati più nefasti, al punto che Bill Gates aveva avanzato l’ipotesi che, nel mondo post-coronavirus, sarebbero scomparsi il 50% dei viaggi d’affari) Barion afferma: “Il business travel è in ripresa, dopo il fermo totale dei mesi scorsi. Anzi, noto che c’è molta voglia di fare meeting in presenza, di conoscersi e di entrare in relazione. Indubbiamente, le call digitali rimarranno, perché è un’abitudine ormai acquisita, ma penso che si aggiungeranno e non sostituiranno gli incontri in presenza. Soprattutto quando si tratta dei primi appuntamenti, la conoscenza ‘live’ è fondamentale. I meeting digitali diverranno quindi la ‘fase due’ della relazione. Voglio aggiungere che, nonostante i viaggi di affari siano oggi in ripresa, si avverte comunque la mancanza del mercato asiatico e di altri viaggiatori. Ad esempio, per le fiere delle scarpe e della pelletteria che si svolgono a settembre a Milano, avevamo importanti delegazioni ucraine e russe, che quest’anno, per ovvie ragioni, non ci saranno”.
Per quanto riguarda il restyling dell’albergo, improntato ai valori spagnoli del benessere e del calore mediterraneo del brand Meliá Hotels & Resorts, il concept risiede in una concezione evoluta dello spazio che sembra evocare l’essenzialità modernista di Le Corbusier, che crea un ambiente vuoto ma aperto. Ogni area dell’albergo è infatti realizzata con elementi che creano e separano gli spazi senza pareti, e, insieme all’architetto Vittorio Grassi, Sans ha impostato un progetto in cui le aree monouso sono abolite, lo spazio congressuale è raddoppiato e il verde è doppiamente protagonista sia come soluzione cromatica sia come oasi ecologica. Un altro degli elementi portanti del progetto è la luce, valorizzata da alti lucernari e sontuosi lampadari di cristallo rimasti inalterati durante il restyling, con un richiamo agli interni progettati dall’architetto milanese Gio Ponti.
L’hotel ospita, in questi giorni di Milano Design Week, l’installazione Frames disegnata da Vittorio Grassi Architects, articolata in tre stanze dove sono in gioco illusioni ottiche, alterazioni dello spazio e giochi di prospettiva. Nell’installazione niente è come sembra, la realtà è destabilizzata e destabilizzante. Frames getta così uno sguardo sulle continue trasformazioni alle quali ci hanno abituato gli ultimi anni, suggerendo un nuovo punto di vista per affrontare il ‘next normal’ con resilienza e agilità.