Margini alle stelle per gli hotel di Dubai. Secondo i dati pubblicati da Str riguardanti il mese di maggio 2022, l’indicatore goppar (profitto operativo lordo per camera disponibile) dell’ospitalità di Dubai è risultato essere sette volte superiore rispetto a quello registrato nel 2019, segnando un +776% comparato al valore pre-pandemia.
Il motivo è dato dall’alto numero di arrivi internazionali e dall’anticipo del Ramadan, che ha portato l’indice che misura la marginalità ‘operativa’ per camera disponibile, cioè i margini ottenuti dalla sottrazione dei costi variabili dal fatturato, a raggiungere 115,37 dollari (113,15 euro). Basti pensare che solo un mese prima il goppar nella città degli Emirati Arabi Uniti era al 79% sul 2019.
Anche gli alberghi del Qatar hanno registrato un significativo miglioramento arrivando ad ottenere un goppar nel mese di maggio di 60,87 dollari, pari al 466% del valore pre-pandemia, nonostante ad aprile il valore fosse sceso in territorio negativo. Invece, in Arabia Saudita l’indicatore è risultato essere in calo del 325% rispetto a marzo, arrivando a registrare un miglioramento solo del 39% sul 2019.
L’industria alberghiera sembra vivere fenomeni in contrapposizione nelle varie aree geografiche del globo. Infatti, una recente analisi ha evidenziato come l’Europa abbia visto i prezzi delle strutture alberghiere schizzare alle stelle, mentre il Sud-est asiatico ha cominciato a proporre costi dimezzati.