Quando si parla di ristorazione negli hotel bisogna sfatare degli assiomi ormai superati. Il ristorante in un albergo di lusso non va più considerato come una parte accessoria del pacchetto del pernottamento. Se è vero che lo è stato per molto tempo, ora la ristorazione rappresenta spesso la punta di diamante dell’aspetto esperienziale di un albergo di fascia luxury. È un elemento che, addirittura, contribuisce in maniera significativa all’identità e alla caratterizzazione stessa della struttura e che, soprattutto, permette alla clientela, sia dell’hotel sia ‘locale’, di vivere una esperienza emozionale. Ecco, quindi, che per raggiungere questi obiettivi emerge chiaramente la necessità di avere un nome o meglio un ‘marchio’, ovvero una garanzia riconosciuta universalmente che attesti l’unicità del locale.
Va da sé che per la ristorazione il ‘marchio’ di cui si parla è il format. Per poter potenziare un business profittevole, quindi, gli hotel ricorrono sempre di più ad accordi con rinomate catene di ristoranti, ristoranti singoli o chef stellati, che aprono dei locali all’interno degli spazi dei cinque stelle, andando quindi ad arricchire l’offerta culinaria della struttura alberghiera. Gli esempi sono numerosi e l’Italia sembra aver agganciato nei tempi giusti questa tendenza in atto nel mondo dell’hotellerie. Smeralda Holding, società controllata da Qatar Holding proprietaria dei principali asset turistici a 5 stelle della Costa Smeralda, ha recentemente siglato una partnership con Azumi, multinazionale nel settore della ristorazione nata nel 2002 con l’apertura del primo Zuma London, per portare sull’isola nella primavera del 2022 il concept culinario creato dallo chef Rainer Becker. E sempre poco prima dell’estate, all’interno del resort cinque stelle lusso Miramare The Palace Sanremo, lo chef Enrico Bartolini ha aperto il suo ottavo locale, Horus. Lo stesso chef stellato è stato incaricato da Una Esperienze dell’intero progetto food & beverage del progetto Milano Verticale che ha appena ricevuto il prestigioso riconoscimento della stella Michelin nell’edizione 2023 del premio. Scorrendo poi i ristoranti attivi da tempo c’è da ricordare anche la Terrazza Gallia, locale dell’omonimo hotel milanese, che propone la collaborazione con i fratelli Cerea, tre stelle Michelin, accanto alle proposte culinarie di Antonio e Vincenzo Lebano. L’ingresso di ristoranti ‘esterni’ negli hotel di lusso ha una doppia valenza. Consente, infatti, alle strutture alberghiere di vantare il plus dell’innovazione e della differenziazione, e dall’altra parte conferma la loro propensione all’internazionalità, elemento fondamentale per poter eccellere nel panorama dell’ospitalità.