Il via vai di acquisizioni che si succedono in questo periodo a Cortina, in vista delle Olimpiadi 2026, porta nuovi nomi nell’ospitalità ampezzana, che fino a oggi era formata prevalentemente da piccole realtà indipendenti, famiglie e imprenditori della valle, che si tramandano gli alberghi di generazione in generazione. L’arrivo delle catene come Mandarin Oriental Hotel Group che si è preso l’hotel Cristallo e Radisson che ha messo il brand su Grand Hotel Savoia e Savoia Palace, nonché dei gruppi come San Domenico Hotels con la gestione di Hotel De Len o addirittura del colosso del fashion Renzo Rosso che sta ristrutturando l’Hotel Ancora, sta generando curiosità e aspettative. “Il risiko di acquisizioni a cui stiamo assistendo – commenta Alfredo Petrone, general manager di Faloria Mountain Spa Resort a Cortina – è indubbiamente positivo per l’ospitalità della conca ampezzana, perché alza l’asticella del prodotto. L’ingresso dei gruppi che gestiscono grandi flussi internazionali porterà più vitalità alla Regina delle Dolomiti. Infatti, si pensa che Cortina sia conosciuta in tutto il mondo come un’icona glamour, in realtà non è così: negli Stati Uniti, per fare un esempio, le Dolomiti sono riconosciute come destinazione, ma non Cortina nello specifico. La nomea della ‘capitale del lusso in alta quota’ è tutta italiana”.
Il GM delll’hotel Faloria racconta infatti che, nei periodi di alta occupazione, il 60% della clientela è italiana, proveniente prevalentemente da Roma e anche dal Veneto, come turismo di prossimità. Il 40% degli stranieri arriva soprattutto da Francia, Germania, Austria e Regno Unito. “Il nostro obiettivo è destagionalizzare. Già quest’anno abbiamo aumentato il periodo di attività, e vogliamo ulteriormente ‘spingere’ i mesi primaverili: ad aprile e maggio infatti si possono svolgere molte attività outdoor. L’idea è di prolungare l’apertura a 10 mesi l’anno, con continuità tra l’invernale e l’estivo”.
Per quanto riguarda le Olimpiadi 2026, Petrone spiega che l’hotel ha opzionato una grande quantità di stanze al Cio (Comitato olimpico internazionale), oltre il 60% del totale. La grande sfida sarà invece il post-Olimpiadi, perché non rimangano sottoutilizzate le strutture costruite ad hoc per l’appuntamento sportivo: “Bisognerà valorizzare le strutture – osserva – affinché siano messe a disposizione della comunità e consentano una continuità sul territorio. È opportuno creare sinergie per far sì che il 2026 non finisca mai. A questo proposito, diventerà sempre più urgente destagionalizzare per gestire bene i flussi turistici. Noi stiamo già lavorando in tal senso e abbiamo formato dei comitati che raggruppano, trasversalmente, i vari operatori del territorio”.
Riguardo alla recente affermazione del ministro del Turismo Daniela Santanché, relativa alla necessità di costruire un aeroporto a Cortina, il manager sostiene che idealmente sarebbe utile “perché i 60 chilometri di strada che dividono la Perla delle Dolomiti dall’autostrada sono penalizzanti”, ma allo stesso tempo ritiene che si tratti di una decisione che comporterebbe un drastico intervento sulla morfologia del territorio, nonché problemi di sostenibilità: “Paradossalmente, è come se un ecologista facesse sci alpinismo facendosi portare a 3000 metri d’altezza da un elicottero”.
Arrivando al Faloria Mountain Spa Resort, che è di proprietà della famiglia Pirro, il 2022 ha performato bene e l’hotel punta infatti a un aumento del 20% dei ricavi, superando i tre milioni di euro.
Dal 2018 al 2020 l’albergo è stato ristrutturato da Flaviano Capriotti, architetto che, all’interno dello studio Antonio Citterio Patricia Viel, ha progettato i Bulgari Hotel di Milano e di altre città del mondo*. In seguito a questa ristrutturazione, l’hotel di Zuel di Sopra, frazione di Cortina, ha acquistato la quinta stella e si è sviluppato con uno stile moderno ma con una declinazione in chiave ‘ampezzana’. Infatti, i materiali utilizzati per il restauro sono il legno di larice per le boiserie delle stanze e degli spazi comuni, la pietra Dolomia per i tavoli e i rivestimenti, la lana cotta per gli arredi, le stampe di botaniche originarie della zona su tele Rubelli, nonché la stufa in maiolica, che è la grande protagonista nei salotti di ogni casa ampezzana.
Faloria conta 52 camere e suite, due ristoranti, un bar e una spa con piscina semi olimpica di 25 metri, che acquisisce un valore particolare dato che Cortina non dispone di una piscina comunale.
*Notizia modificata il 22 dicembre 2022, ore 14.40