Bilancio 2022 positivo per Hilton Worldwide, anche se non abbastanza per raggiungere il 2019. Il gruppo alberghiero, infatti, ha archiviato il 2022 a 8,7 miliardi di dollari (circa 8,1 miliardi di euro), contro i 5,7 miliardi del 2021. Durante l’anno pre-pandemico il marchio aveva raggiunto 9,4 miliardi.
L’utile netto ha registrato 1,2 miliardi di dollari, in netta crescita rispetto ai 407 milioni del 2021. Segue la traiettoria positiva anche l’adjusted ebitda con 2,5 miliardi di dollari vs. 1,6 miliardi dell’esercizio precedente.
A guidare la performance sono state le attività in franchising ed in licenza con 2 miliardi contro 1,4 miliardi del 2021. In seconda posizione le proprietà e i lease hanno fatto raggiungere ad Hilton 1 miliardo contro i 598 milioni dell’anno precedente.
“I risultati del quarto trimestre e dell’intero anno hanno superato le nostre aspettative – ha dichiarato Christopher J. Nassetta, Presidente e Amministratore Delegato di Hilton – con il RevPar del quarto trimestre che ha superato significativamente lo stesso periodo del 2019, grazie alla crescita in tutti i segmenti. Questo è stato il secondo trimestre consecutivo in cui il RevPar ha superato i livelli pre-pandemia”. Durante l’intero anno, si ricorda però che il 2019 non è stato raggiunto.
Per quanto riguarda le aperture nei 12 mesi, Hilton ha inaugurato 355 nuovi hotel per un totale di 58.200 camere. Al 31 dicembre 2022, la pipeline di sviluppo di Hilton ammontava a più di 2.820 hotel per un totale di 416.400 camere in 118 Paesi e territori.
Inoltre, ad inizio 2023, il brand ha lanciato Spark by Hilton, un marchio premium economy che al 3 febbraio contava più di 200 hotel in varie fasi di negoziazione.
Per l’anno in corso Hilton ha previsto un utile netto compreso tra 1,38 e 1,45 miliardi di dollari. Inoltre prevede di aumentare i ricavi per camera disponibile tra il 4 e l’8% rispetto all’anno precedente, a parità di valuta.
Queste stime sono positive, ma si tratterebbe di una riduzione rispetto al tasso di crescita del 2022. Secondo gli analisti di Skift, il gruppo americano ha sperimentato sicuramente una gran voglia di tornare a viaggiare fino alla fine del 2022 con il prezzo delle azioni salito ai massimi da nove mesi a questa parte, ma per il 2023 l’operatore alberghiero ha previsto una crescita in fase di ‘normalizzazione’.
In un segno forse indicativo del fatto che il settore potrebbe tornare alla normalità entro la fine dell’anno, riporta il sito americano, Hilton ha rifiutato di fornire un confronto con il 2019 per le sue indicazioni sul fatturato per camera disponibile per il 2023.
In generale, le grandi multinazionali dell’ospitalità non hanno ancora raggiunto i livelli pre-pandemici, come si evince anche dai risultati di Marriott.