Il nome di Aldo Melpignano è sempre stato legato al gruppo San Domenico Hotels, gestore e anche proprietario di hotel e resort di lusso. L’imprenditore ora cambia il modello di business: San Domenico Hotels rimane la società a cui fanno capo gli immobili alberghieri e nasce invece una nuova realtà focalizzata solo sulla gestione. Si tratta di Egnazia Ospitalità Italiana, che si pone come principale obiettivo quello di diventare punto di riferimento degli imprenditori e delle realtà alberghiere che intendono lo sviluppo turistico come un’opportunità per valorizzare territori e tradizioni.
Il driver della crescita per Melpignano passa quindi dalla gestione, che consente uno sviluppo più rapido, e anche dal consolidamento per competere con le catene estere. Della nuova società, infatti, fanno parte le gestioni delle diverse proprietà del gruppo e anche gli hotel di proprietari terzi, tra cui il Santavenere di Maratea (proprietà Gruppo Arsenale), l’Hotel de Len a Cortina d’Ampezzo, e altre due aperture previste per il 2024: Castel Badia a Brunico e una struttura alle porte di Roma. L’obiettivo è di arrivare al 2027 con un portfolio di venti strutture gestite.
In questo percorso di promozione e valorizzazione dell’italianità si iscrive la collaborazione tra Melpignano e Red Circle, la società di investimenti immobiliari e ospitalità di Renzo Rosso, iniziata lo scorso anno con il Pelican Hotel di Miami.
Le strutture del gruppo Egnazia hanno conseguito complessivamente un fatturato di 75 milioni di euro nel 2022, offrendo lavoro a 840 collaboratori e favorendo, si legge in una nota, un indotto economico importante su tutti i luoghi presidiati dagli hotel. Il gruppo, prosegue la nota, intende mettere a disposizione un modello di gestione operativa che valorizzi una cultura dell’ospitalità tutta italiana, attraverso strumenti, tecnologie e competenze innovative, necessarie per sviluppare modelli di impresa efficienti, competitivi e capaci di mettere al centro il cliente.
Aldo Melpignano, fondatore e amministratore delegato di Egnazia, presenta le ragioni di questa nuova sfida: “Le grandi compagnie alberghiere internazionali, che ammiro per il modo in cui hanno operato negli ultimi anni, manifestano una crescente attenzione nei confronti dell’Italia, e stanno acquistando o prendendo in gestione veri e propri gioielli su tutto il territorio, non solo nelle città primarie che erano l’unico interesse fino a poco tempo fa. Questo ha di sicuro portato nuove competenze e alzato il livello dell’ospitalità. In questo scenario, le strutture indipendenti si trovano di fronte a nuove sfide che richiedono maggiore qualità nei servizi, migliore preparazione e più efficienti strumenti gestionali, in un contesto di costante apprendimento. Egnazia Ospitalità Italiana si pone l’obiettivo di affiancare queste realtà. Vogliamo mettere il nostro saper fare – conclude – a disposizione di strutture iconiche o dal grande potenziale, per preservare la natura dell’ospitalità italiana che è fatta di un’accoglienza calda e spontanea e di un forte legame con il territorio”.