La definizione di Italia come casa del lusso è ormai una locuzione conosciuta e rinomata anche al di fuori degli addetti ai lavori. La produzione di alto di gamma in veste di terzista per le maison internazionali della moda, della cosmetica e del design, è storicamente caratteristica portante del tessuto industriale italiano ed è un elemento che accomuna fashion e furniture, ovvero due delle tre F su cui si poggia l’immagine del made in Italy nel mondo, insieme al beauty. Se la manifattura del Belpaese è quindi da sempre con decisione votata all’alto di gamma – siamo la patria del bello e ben fatto – non è stato così per tanti anni nel settore dell’ospitalità. Non perché non vengano in Italia turisti “alto spendenti”, anzi, ma non vi è mai stata una chiara idea a livello di sistema Paese di quale sia il “turista prioritario” a cui rivolgerci. Tutto questo fino a pochi anni fa, ma qualcosa sta cambiando, soprattutto dopo la pandemia. Con l’arrivo di investimenti crescenti dall’estero sempre più addetti ai lavori, e non ne sono mancati al nostro summit di marzo, si sono pronunciati per una scelta di fondo del nostro sistema Paese in termini di posizionamento dell’offerta turistica. E questa indicazione è stata chiara e univoca: l’Italia deve rivolgersi ad un pubblico di fascia alta e premium quindi con un focus sui 4 e soprattutto 5 stelle. Strutture che possano valorizzare un paese unico come l’Italia, fatto di bellezze storiche e artistiche di livello mondiale, ma anche un Paese fragile e per questo non adatto al turismo di massa. Quindi meno quantità più qualità. Se questo può sembrare un concetto semplice, così non è se lo si guarda a livello di amministrazione pubblica. È qui che ci vuole uno scatto di convinzione, affinché siano predisposte norme che facilitino questo posizionamento, al livello nazionale, regionale e locale. Si potrebbe non scegliere un “cliente prioritario”? No perché nel mercato odierno, non si può avere un’offerta che vada bene per tutti, la scelta è indispensabile se vogliamo che il nostro Paese abbia una propria identità nel panorama turistico internazionale e possa vincere le tante sfide che il mercato ci riserverà.