L’Italia è un mercato chiave per gli investimenti immobiliari alberghieri nel comparto lusso, che hanno spinto sull’acceleratore negli ultimi anni. La lente degli investitori si è posata in particolare sull’area del lago di Como, secondo quanto è emerso durante l’incontro Welcome To Valtellina – Turismo e nuovi scenari oltre lo sport, che si è svolto presso la Camera di Commercio di Sondrio, organizzato da Mc International. Lo ha sottolineato Giorgio Bianchi, Mrics global business development: “L’anno scorso, la top location per gli investitori è stata il lago di Como, che infatti è la destinazione che ha avuto l’incremento più significativo in termini di prezzi”.
Non a caso, Marco Fedato, head of Investment promotion Promos Italia, società della Camera di Commercio di Milano che lavora sull’attrazione degli investimenti, ha anticipato che l’interesse verso il lago lariano si indirizzerà molto probabilmente nel versante di Lecco. E ha aggiunto: “Per essere attrattivi nei confronti dei capitali esteri dobbiamo avere sul territorio aziende con vocazione internazionale e operatori in grado di dialogare con la lingua degli operatori stranieri e soprattutto con un modello di lavoro internazionale”.
Emerge anche un problema di comunicazione, perché l’area del lago di Como è ‘allargata’ e comprende anche la limitrofa Valtellina, ma sono pochi i turisti stranieri che conoscono e geolocalizzano questa valle, come ha sottolineato Valeriano Antonioli, CEO di Lungarno Collection: “L’identità della Valtellina non è chiara. All’estero non sanno cosa sia, ma quando mi sono trovato a spiegare ad alcuni stranieri che è un’area che parte dal Lago di Como e arriva fino al passo dello Stelvio, circondata dall’Engadina (molto nota per St. Moritz, ndr), c’è stata un’immediata comprensione. La geolocalizzazione è molto importante, eppure non vedo niente di questo nella comunicazione che oggi si fa del territorio”.
Proprio sulla vicinanza al lago punta Filippo Cavandoli, CEO Ppn Hospitality, che ha preso in gestione il Grand Hotel della Posta a Sondrio e ha stretto un accordo di franchising con Accor per il brand Handwritten Collection, che ha appena debuttato in Italia: “Noi gestiamo alberghi facendo contratti di franchising con gruppi internazionali come Marriott e Accor. In questo caso specifico, la gestione dell’hotel di Sondrio l’avevamo presa a giugno 2020, confidando che di lì a poco la diffusione del Covid sarebbe terminata e invece sono stati tre anni difficilissimi. In Italia in questo triennio hanno chiuso 2.500 strutture ricettive, e a questo ‘dissanguamento’ si è aggiunta la guerra in Ucraina che ha triplicato il costo delle bollette. In ogni caso, noi abbiamo aperto a Sondrio perché la città sta cambiando molto, da centro business a destinazione bleisure. Basti pensare che l’hotel, dieci anni fa, spesso chiudeva nel weekend e anche nel mese di agosto, perché l’occupazione era bassa. Oggi è diverso, ma soprattutto il nostro punto di forza è l’accordo con Accor. Quando un viaggiatore digiterà sul sito del gruppo la ricerca “Lago di Como”, spunterà il nostro hotel a Sondrio, che si trova a 40 chilometri di distanza”.