È calato il sipario settimana scorsa sul terzo evento sportivo più importante al mondo (dopo i giochi olimpici e i mondiali di calcio), la Ryder Cup 2023, andata in scena al Marco Simone Golf & Country Club, alle porte di Roma dal 26 settembre all’1 ottobre, superando ogni più rosea previsione.
Come anticipato un anno fa, le aspettative erano altissime e l’attesa quasi spasmodica. A consuntivo, i numeri sono da capogiro: oltre 270mila gli spettatori sul campo da gioco, per una media di 45mila al giorno nei sei (di cui solamente tre di gara) che hanno caratterizzato l’evento. Oltre 620 milioni di telespettatori in più di 190 Paesi e, come riportato da Federalberghi Roma, tutte piene le 70mila camere degli alberghi della Città Eterna, per non parlare dei ristoranti, bar, musei, taxi e negozi presi d’assalto da turisti di tutto il mondo, arrivati da ben 85 nazioni diverse.
La competizione sportiva alla fine ha visto trionfare il team Europa unita (almeno nello sport) capace di sconfiggere per 16,5 a 11,5 gli Stati Uniti.
Certamente ha vinto anche il “sistema Italia” – anche qui almeno oggi – dello sport che per la prima volta, in quasi cento anni di storia, ha avuto l’onere e l’onore di ospitare il trofeo mondiale più ambito del golf.
Un risultato frutto di un lavoro lungo otto anni, partito il 14 dicembre 2015 (giorno dell’assegnazione all’Italia) dove istituzioni centrali, Federgolf e soprattutto le realtà locali della capitale (sia pubbliche che private) hanno lavorato a stretto contatto e di concerto affinché tutto fosse perfetto.
L’evento, organizzato in sinergia con Ryder Cup Europe, ha avuto una copertura mediatica mondiale (39 i broadcaster coinvolti, tra cui Sky e Rai) ed un servizio di sicurezza che ha visto presenti Forze Armate, Forze dell’Ordine e i Corpi dello Stato, il tutto facilitato da un piano di viabilità e trasporti all’insegna dell’efficienza.
Per Franco Chimenti, presidente della Federazione Italiana Golf: “Ha vinto il modello Italia ottenendo un risultato straordinario, con Roma e l’Italia al centro non solo del golf ma dello sport mondiale. Un volano per il turismo e per la valorizzazione e promozione di una disciplina per tutti, capace di unire e non dividere”.
“Un successo trasversale che resterà nella storia del golf” – aggiunge Gian Paolo Montali, direttore generale Progetto Ryder Cup 2023 – “Questa edizione Cup verrà presa ad esempio per l’organizzazione degli eventi sportivi. La magia e l’unicità della sfida Europa-Usa si sono unite in un unico abbraccio con la maestosità di Roma, regalando immagini che hanno fatto il giro del mondo come la foto iconica delle due squadre a Piazza di Spagna tra l’entusiasmo incontenibile dei tifosi. E l’effetto Ryder Cup non finisce qui, perché la legacy in termini di infrastrutture lascia ai cittadini di Roma una nuova viabilità. Una sfida vinta giocando di squadra”.