Il punto di partenza non si può certo dire roseo. Le tensioni macroeconomiche in Cina, il conflitto tra Israele e Gaza, i deboli segnali di ripresa negli Stati Uniti e l’aumento dei tassi di interesse in Europa oltre ad un’inflazione ancora elevata rappresentano un mix di elementi che stanno agendo da zavorra alla congiuntura attuale. Ma, come sempre, occorre estendere lo sguardo oltre al quotidiano per abbracciare una visione del lungo periodo. Ebbene, allargando il punto di osservazione, l’impatto è del tutto differente: tutti gli studi sono concordi nel diffondere una previsione piuttosto positiva sulla ricchezza mondiale, destinata, nonostante tutto, a crescere in modo sostenuto nei prossimi anni.
Secondo il Global Wealth Report 2023 realizzato da Ubs e Credit Suisse, da qui al 2028 la ricchezza mondiale, appunto, aumenterà del 38% e sarà guidata dai Paesi a medio reddito, con l’area Brics in testa. Il numero di milionari raggiungerà, secondo le stime, la cifra record di 90 milioni di individui, di cui oltre 370 saranno gli ultra milionari (Uhnwi), ovvero quelle persone che hanno una dotazione personale monstre di oltre 30 milioni di dollari annui di reddito netto. È chiaro che questo non potrà che portare benefici al mondo del lusso che potrà poggiare oltre che su una base più ampia di potenziali consumatori, anche su una tipologia di cliente ancora più propenso rispetto al passato all’esperienza del viaggio. Questo aspetto è emerso già nell’ultimo Osservatorio di Altagamma dove si segnala che già quest’anno proprio i viaggi sono stati tra i motori di crescita della spesa nel mercato globale del luxury. Inoltre, i dati sull’incoming di turisti internazionali in Europa e in Italia contribuiscono a definire un quadro positivo d’insieme.
Ecco che quindi lo scenario mette in luce le potenzialità del lungo periodo. I prossimi anni potranno rappresentare un periodo di importanza strategica per il settore dell’ospitalità italiana che, a cascata, potrebbe beneficiare di questo sensibile aumento dei turisti altospendenti in cerca, ancora di più rispetto al passato, di esperienze uniche nel mondo del lusso. È proprio questo l’ambito su cui dovranno puntare gli operatori italiani del settore dell’hotellerie. L’Italia ha già una tradizionale nomea internazionale ma per poter cogliere le opportunità che il futuro ha in serbo servirà concentrare gli sforzi sulla dimensione esperienziale dell’esclusività. Solo così il Belpaese potrà mantenere salda la sua leadership nel mondo come meta turistica di alto livello.