Un altro passo avanti è stato fatto in vista della futura cessione di Alpitour: dalla rosa ‘allargata’ composta da 15 soggetti interessati si è arrivati a cinque pretendenti. Si tratta di alcuni grandi nomi del turismo internazionale come il gruppo spagnolo Wamos, il tedesco Tui e il gruppo finanziario newyorkese Certares, specializzato su viaggi e hospitality. Completano il lotto dei pretendenti altre due multinazionali del travel – come riportato da Il Sole 24 Ore -, una americana e l’altra asiatica, sulla cui identità c’è ancora riserbo. Adesso la procedura prevede la presentazione da parte di Alpitour dei dati economici relativi al primo trimestre dell’esercizio 2024 (novembre 2023-gennaio 2024) e i risultati finali dell’esercizio 2023, chiusosi a 2,3 miliardi di euro di fatturato, 141 milioni di euro di margine operativo lordo e 50 milioni di utile netto, con un indebitamento quasi vicino allo zero. Una volta avuti i numeri, probabilmente verso fine febbraio, i cinque interessati dovranno presentare all’advisor Goldman Sachs, le offerte non vincolanti.
Secondo gli analisti le stime di valutazione del gigante del travel italiano sarebbe compresa tra 1,3 e 1,5 miliardi di euro per il 100% dell’azienda. Annoverato fra le più importanti realtà turistiche europee, è l’unico gruppo integrato italiano operante nel settore di viaggi e vacanze: a detenerne il controllo oggi è Asset Italia, società promossa da Tip (Tamburi Investment Partners), entrato nel 2017 in Alpitour con la sottoscrizione di un aumento di capitale pari a circa 120 milioni. Operazione che aveva l’obiettivo di fornire ad Alpitour le risorse per incentivare un percorso di crescita: all’epoca i soci erano il presidente Gabriele Burgio e alcuni fondi di private equity, promotori di un’operazione di management buy-out completata nel 2012, quando a vendere era stata Exor. Successivamente, i fondi di private equity sono usciti dall’azienda e oggi Asset Italia detiene circa il 60% delle quote azionarie di Alpitour.
Ad attrarre i grandi investitori infatti è il rinnovato modello di business del gruppo Alpitour, che è cambiato rispetto a qualche anno fa, proprio dopo l’operazione di management buy-out: un rilancio che ha permesso alla storica azienda italiana di diventare non più solo un classico tour operator, ma un vero polo del travel. Ne fanno parte oggi infatti una hospitality company (VoiHotels) con in pancia 26 alberghi, di cui sei 5 stelle lusso, una compagnia aerea internazionale (Neos, che opera con 15 aerei verso rotte di lungo, medio e corto raggio) e appunto le attività di tour operating.