Un utilizzo trasversale in albergo grazie a un’utilità sia per l’ospite che per le operations interne in supporto ai servizi di pulizia e manutenzione. A un anno dal lancio di Alexa Smart Properties Hospitality – la versione per il mondo dell’accoglienza dell’assistente vocale di Amazon – non solo le reazioni del mondo dell’ospitalità sono positive, ma anche i numeri. “Il settore del turismo nazionale – spiega Pietro Catello, head of Alexa Smart Properties Hospitality Italia – sta abbracciando con crescente interesse questo nuovo servizio digitale per l’hotellerie: secondo i nostri report il 75% dei turisti che soggiornano in un hotel equipaggiato con Alexa utilizza regolarmente il servizio. La presenza dell’assistente vocale ha poi un impatto positivo in altre tre direzioni: sull’esperienza degli ospiti (+20% della soddisfazione); sulla produttività del personale che usa Alexa come strumento di check in e check out delle stanze oltre che come controllo delle operazioni di pulizia e rinnovo biancheria (+30% di accelerazione nel servizio in camera); sui ricavi infine, perché secondo i nostri rapporti l’acquisto di servizi in camera cresce del 12% nelle camere dove è presente Alexa”.
Una leva di marketing importante insomma e non stupisce quindi che nascano accordi sempre più ampi per l’utilizzo di Alexa in hotel. Dopo la partnership con Th Group ecco che arriva allora quella con Bwh Hotels Italia. Albergo pilota dell’iniziativa in Italia è stato il Best Western Plus Hotel de’ Capuleti, struttura di Verona con 34 camere che ha testato il servizio con ottimi riscontri. “Nei primi 90 giorni di utilizzo – racconta Sara Digiesi, CEO di Bwh Hotels Italia & Malta – la struttura ha registrato oltre 14mila interazioni da parte degli ospiti e dello staff: fin dal primo giorno di installazione i dispositivi sono stati utilizzati. Così l’adesione degli hotel del gruppo sta continuando con successo: tra i primi attivati il Best Western Hotel Cristallo di Rovigo, il Best Western Plus Hotel Soave di San Bonifacio, il Best Western Hotel Regina Elena di Santa Margherita Ligure, il Best Western Plus Tigullio Royal di Rapallo e il Best Western Hotel Astrid di Roma”.
Già oggi, racconta uno studio realizzato dall’Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano, il 18% degli hotel sta investendo in queste tecnologie che è ritenuta essere un vantaggio competitivo nel mercato alberghiero in particolare verso la generazione Z. Entro la fine del 2024, Amazon prevede di raggiungere con Alexa per gli hotel oltre un milione di interazioni. “Al momento – aggiunge Catello – al primo posto tra le interazioni più popolari sul sistema in hotel si classificano quelle relative alla richiesta di informazioni turistiche. Il secondo posto è occupato invece dall’intrattenimento in camera, ossia dalla musica. Al terzo posto troviamo le interazioni relative alle richieste al personale: l’assistente arriva in aiuto degli ospiti per richiedere, ad esempio, lo spazzolino dimenticato a casa, o un asciugamano aggiuntivo”. Il prossimo passo è quello di realizzare un approccio integrato all’uso di Alexa grazie al quale le richieste dell’hotel vanno a “disegnare” l’assistente vocale customizzato per ogni singolo hotel nel quale si personalizza tutto, dalla grafica ai servizi al tono di voce”.