“Stiamo lavorando assiduamente per cercare nuovi alberghi e resort”. Con queste parole Marcello Cicalò, CEO di Bluserena Hotels & Resorts, ha comunicato alla stampa il piano di espansione della società di proprietà del fondo di private equity spagnolo Azora European Hotel & Leisure. Piano già anticipato durante il 2° Pambianco Hotellerie Summit : “Non nascondo che guardiamo a nuove strutture per un allargamento della nostra collezione, sia il mare che la montagna: adesso abbiamo solo uno ski resort ma vogliamo crescere. Abbiamo al momento due o tre possibilità di acquisizione che sono ‘calde’ e per le quali vorremmo firmare nel 2024, mentre dovremmo chiuderne altre tre nel 2025”.
Bluserena conta oggi 13 strutture per un totale di 4.200 camere e si configura come il primo gruppo alberghiero italiano per numero di stanze sul mare. Numeri che si amplieranno presto, come ha ribadito il CEO, sottolineando che la ricerca si rivolge sia verso resort in proprietà sia in affitto sia in contract management. La destinazione prediletta è ancora il mare, ma l’azienda guarda anche al lago, alla montagna, ai country resort e anche agli urban hotel.
Cicalò ha aggiunto che sta cambiando l’approccio alle prenotazioni, che sono più anticipate rispetto allo scorso anno e che sta ampliando anche la clientela estera, che quest’anno raggiungerà uno share del 10%, in crescita del 60% rispetto al 2023.
Intanto, dopo il piano di investimenti di 55 milioni di euro per le ristrutturazioni di alcune proprietà, quest’anno Bluserena rinnoverà tre resort in Abruzzo, Piemonte e Sardegna, e Is Serenas Badesi Resort in provincia di Sassari diventerà il primo resort full inclusive del gruppo, formula che verrà applicati a tutti gli ospiti della struttura.
Tanti gli obiettivi del gruppo, che ha anche introdotto una Sport Academy per gli ospiti: “Puntiamo all’ampliamento della stagionalità – ha affermato Cicalò – passando dalla media attuale di 130 giorni all’anno ai 150 giorni. Ma in prospettiva l’idea è di crescere ulteriormente nella destagionalizzazione, perché questo permette anche di ampliare i contratti di lavoro con i nostri dipendenti. Tutti i gruppi che hanno strutture sul mare hanno infatti per l’80% personale stagionale. Noi addirittura passiamo dai 140 dipendenti in inverno ai 2.500 in estate”.