Continua il momento d’oro delle compravendite immobiliari alberghiere, che si era già registrato nel 2023. Anche nel primo trimestre di quest’anno, il mercato degli hotels ha conquistato la seconda destinazione degli investimenti, per un totale di 330 milioni di euro, in crescita del 9% sullo stesso periodo dell’anno scorso.
Lo rivela l’analisi di Cbre, che sottolinea come il settore alberghiero sia secondo per valore solo al comparto uffici, che ha totalizzato transazioni real estate per 480 milioni nel Q1 di quest’anno, in crescita del 265 per cento.
Hotel e uffici sono gli unici due settori del mercato immobiliare che registrano una crescita delle operazioni, mentre tutti gli altri comparti sono caratterizzati da un segno ‘meno’ rispetto al valore delle acquisizioni del primo trimestre dell’anno precedente.
Cbre comunica che il periodo da gennaio a marzo 2024 a livello globale si chiude con un volume d’investimento ancora contenuto per il commercial real estate italiano, pari a 1,35 miliardi di euro, ma in netto recupero rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+27%). Questo risultato riflette il consolidamento dei segnali di miglioramento osservati negli ultimi mesi, pur scontando ancora il forte rallentamento di nuove operazioni riscontrato a partire dai primi rialzi dei tassi d’interesse nella seconda metà del 2022.
Tornando al mercato degli hotel, Cbre prevede una progressiva normalizzazione delle performance dell’industria alberghiera nei prossimi mesi rispetto alle crescite straordinarie dei prezzi per camera osservati negli ultimi anni. Il mercato degli investimenti continuare a registrare un’attività vivace che fa prevedere ottimi risultati nella seconda metà dell’anno, con possibili segnali di compressione dei rendimenti per nuove operazioni su trophy asset.