Questo numero di Pambianco Hotellerie offre, tra i numerosi temi trattati, anche uno spaccato del sistema dell’ospitalità italiano nel quale si evince che i principali gruppi alberghieri hanno archiviato il 2023 mettendo a segno una crescita double digit del turnover, rinnovando così l’euforia del post-Covid. L’analisi però mette in luce anche un altro aspetto. Se è vero che i risultati evidenziano la buona salute del settore, resta comunque fuori portata qualsiasi paragone con i player internazionali.
Si tratta, chiaramente, di un problema dimensionale al quale – va detto – difficilmente si troverà una soluzione vista la presenza capillare in tutto il mondo dei grandi colossi esteri. Ma c’è un aspetto sul quale l’Italia può far leva per mettersi al pari con i competitor stranieri ed è la managerializzazione dei gruppi e l’apertura a capitali esterni.
Il tema è da sempre trasversale a tutto il sistema economico italiano e nel nostro network ricettivo, va detto, iniziano a moltiplicarsi le realtà che stanno adottando un cambio di strategia in funzione di un approccio più moderno e internazionale. Basti pensare ai gruppi Hnh Hospitality, Hotelturist, Aeroviaggi, Bluserena, QC Terme, che hanno ormai accolto nella loro compagine – chi recentemente, chi da più tempo – anche dei fondi di private equity o comunque degli investitori finanziari. È il segnale che qualcosa sta cambiando nella strategia dei gruppi ricettivi italiani. Per misurarsi sul territorio italiano, che sta diventando sempre più strategico di fronte alla crescita di un turismo di fascia alta e alla necessità di strutture cinque stelle e midscale, servono capitali e per accedere ai capitali occorre aprirsi all’esterno, iniziando quel percorso di trasformazione da azienda famigliare a società strutturata. Un iter che potrebbe sfociare anche in quotazioni in Borsa, sulla scia di Soges che è approdata questo mese a Piazza Affari.
È un salto di qualità ormai imprescindibile per l’hotellerie italiana, il cui ‘zoccolo duro’ è formato da piccole e medie imprese a gestione familiare. Ma l’esempio di alcuni dei principali gruppi lungo lo Stivale non potrà che avere influenze positive anche sulle strutture più piccole e potrebbe, quindi, accompagnare la trasformazione e il rinnovamento di tutto il sistema dell’ospitalità per poter crescere e cogliere le opportunità che ha di fronte a sé.