In questi giorni si torna a usare parole ottimistiche sulla ripresa del turismo, sostenute da una domanda di viaggi che è letteralmente ‘esplosa’ (in Europa ha fatto un balzo del 250% rispetto al 2021 per il periodo pasquale). Una conferma viene da Davide Bertilaccio, regional vice president di Rosewood Hotels & Resorts e managing director di Rosewood Castiglion del Bosco: “A oggi la situazione è più che rosea: nella tenuta della Val d’Orcia in Toscana abbiamo il doppio di prenotazioni per la stagione 2022 rispetto a quelle registrate nello stesso periodo del 2019. Si tratta soprattutto di stranieri, americani e inglesi, ma non manca il mercato dei Paesi limitrofi, ovvero Austria, Germania e Svizzera. Questi ultimi sono l’esito di una buona riorganizzazione che è stata portata avanti per affrontare la pandemia, che ci ha portato a focalizzarci sul target europeo, riuscendo a fidelizzarlo e a far sì che tornasse, così come è stato per i turisti locali. Infatti, sono raddoppiate le prenotazioni degli italiani, che un tempo erano solo il 2%-3% di tutta la clientela”. Oltre alle prenotazioni di turisti, a Rosewood Castiglion del Bosco sono già stati schedulati eventi, congressi, celebrazioni di ricorrenze e matrimoni da aprile 2022 in avanti.
Persiste invece la grande assenza degli asiatici, che non sono tornati a prenotare, a causa delle forti restrizioni che molti Paesi orientali applicano ai viaggiatori nel momento del ritorno in patria (a Hong Kong, ad esempio, è richiesta al rientro la quarantena di tre settimane in un covid hotel).
Per quanto riguarda l’inverno in corso, Bertilaccio spiega che, per la prima volta, è stata sperimentata un’azione di destagionalizzazione nella tenuta di 2.000 ettari in Toscana: “Di solito chiudevamo la dimora a novembre, ma questa volta abbiamo deciso di tenere aperto per le festività e quindi abbiamo portato avanti l’ospitalità fino a febbraio. Eravamo molto soddisfatti perché abbiamo avuto una forte domanda, soprattutto dall’estero, ma poi è aumentata la diffusione di Omicron e abbiamo iniziato ad avere cancellazioni. Siamo riusciti comunque a salvare l’inverno grazie alle prenotazioni ‘last minute’ e soprattutto con il mercato locale, che è stato attratto da pacchetti studiati ad hoc con tariffe allettanti”.
Il manager spiega che le modalità di prenotazione stanno cambiando, perché, in fase pre-Covid, nel mese di marzo si totalizzava già il 70% del booking sull’anno, mentre oggi si procede last minute o poche settimane prima della partenza. “Se non ci saranno imprevisti – aggiunge – stimiamo un tasso di occupazione del 70% da aprile a dicembre 2022”.
Intanto Rosewood Castiglion del Bosco ha appena terminato restyling e ampliamenti: l‘anno scorso sono state inaugurate 19 nuove suite portando il resort a un totale di 42 suite, che si aggiungono alle 11 ville ricavate da casali toscani ristrutturati, originari del XVII e XVIII secolo. La proprietà è in joint venture al 50% tra il gruppo cinese, a cui fa capo Rosewood Hotels & Resorts, e Massimo e Chiara Ferragamo.