Continuano i movimenti sulla ‘piazza’ di Cortina d’Ampezzo, sempre più appetibile in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Il mirino è puntato sull’Hotel Dolomiti, storica struttura rilevata a luglio 2020 dal fondo Banor Special Situation e che ora è andata in gestione a Ppn Hospitality, gruppo italiano attivo nel management e nello sviluppo di progetti di hotellerie e real estate di alto profilo.
Il gruppo fondato dai fratelli Cavandoli si occuperà del restyling e del rilancio dell’albergo che riaprirà alla fine del 2024 sotto l’egida della catena Marriott International. La ristrutturazione verrà condotta sotto la guida tecnica e progettuale degli architetti dello Studio Gris e Dainese.
L’iconico hotel, spiega una nota della società di gestione white label, si prepara così ad accogliere nuovamente turisti, atleti e aficionados della meta alpina frequentata dal jet set cosmopolita e amata dai brand del lusso, nonché ad essere tra i protagonisti dell’ospitalità durante le Olimpiadi Invernali. Quasi un ‘ritorno alle radici’ dato che l’Hotel Dolomiti era stato progettato dall’architetto Edoardo Gellner proprio in vista delle Olimpiadi del 1956.
La nuova struttura vanterà 75 camere, una spa, un ristorante gourmet e un rooftop con vista sulle Dolomiti, il tutto dislocato su una superficie di oltre 6.600 metri quadrati. L’hotel, che sarà ribattezzato Hotel Cortina e convertito da Ppn in un Tribute Hotel by Marriott International, ha l’obiettivo di riaprire al pubblico totalmente ampliato e ristrutturato nel dicembre del 2024.
L’hotel ampezzano è un altro tassello nel portfolio di Ppn Hospitality, che comprende otto luxury hotels, 90 appartamenti, ma anche ristoranti stellati e stabilimenti balneari fino ad includere strutture dedicate al senior housing per una clientela over 65. Il gruppo guidato dal CEO Filippo Cavandoli procede all’apertura e al riposizionamento di strutture d’élite, che vengono riqualificate con l’obiettivo di renderle più competitive e appetibili per il mercato turistico e immobiliare high end.
Tornando a Cortina, l’appetito degli investitori sta coinvolgendo diversi immobili anche se dalle istituzioni è stato sollevato un problema di scarsità di strutture ricettive rispetto alle valli circostanti. I più recenti movimenti hanno riguardato l’Hotel de Len, la cui proprietà fa capo alla società Hotel Impero, che è stato preso in gestione da Aldo Melpignano, proprietario e managing director del gruppo San Domenico Hotels; Quinta Capital Sgr ha acquistato per un controvalore di 70 milioni di euro Grand Hotel Savoia e Savoia Palace, rispettivamente cinque e quattro stelle, dalla società Fincos Costruzioni, di Bain Capital Credit. Invece la famiglia Gualandi, da oltre 20 anni proprietaria dell’hotel Cristallo, ha scelto di aprire al fondo di private equity Attestor Capital, che è entrato come investitore nell’hotel. Grazie al fondo inglese, Gualandi avrà a disposizione la liquidità necessaria a portare a termine il progetto complessivo che prevede il recupero di almeno tre nuove strutture a Cortina (tra cui l’Hotel San Marco che è stato già acquisito). Continuando nell’elenco, il patron di Diesel, Renzo Rosso, si è aggiudicato l’albergo più antico di Cortina, l’Hotel Ancora, attraverso Red Circle, la finanziaria specializzata nell’immobiliare. Valore del deal, secondo indiscrezioni, 20,5 milioni di euro. Anche Falkensteiner Hotels & Residences ha in serbo un 5 stelle di 144 camere a Cortina con apertura nel 2024.