Finalmente qualche passo concreto nell’ottica della destagionalizzazione del turismo, con l’intervento delle istituzioni e del territorio. L’apertura degli stabilimenti balneari in Versilia è stata prorogata infatti fino al 6 novembre, superando la tradizionale chiusura al 30 settembre. La decisione arriva da un’ordinanza del sindaco Bruno Murzi che ha ritenuto conveniente dare la possibilità di tenere aperto più a lungo “considerando l’andamento della stagione climatica”. Tra gli aderenti a questa iniziativa, c’è l’Augustus Beach Club a Forte dei Marmi, oasi sul mare per gli ospiti dell’Augustus Hotel & Resort e aperto anche a chi non soggiorna nella struttura. Il beach club, con le tipiche tende fortemarmine come fossero delle suite sulla spiaggia, quest’anno offre anche una nuova proposta gastronomica ripensata in chiave contemporanea dall’executive chef Giovanni Giammarino.
Una mossa concreta quella del sindaco Murzi che dà una spinta alla volontà di seguire in Italia una redistribuzione dei flussi. Qualche mese fa anche Garden Group aveva deciso di avviare la destagionalizzazione della sua punta di diamante, il Garden Toscana Resort ampliando anche la sua posizione nel settore Mice. E, ancora, Torre del Nera Albergo Diffuso & Spa ha accettato la sfida del turismo ‘no season’ rimanendo aperto 11 mesi su 12. A Ischia si parla addirittura di ‘sistema’, dove lo scorso gennaio 2021 una rete di impresa, Ischia is More, composta da sette imprenditori e due manager, ha coinvolto operatori nel settore hotellerie, termale, retail e ristorazione per valorizzare il territorio. Tra i progetti principali la creazione di una ‘nuova stagionalità’, permettendo una graduale estensione delle aperture ai mesi di settembre e ottobre per arrivare fino a dicembre.
L’aspetto innovativo dell’apertura dei bagni di Forte dei Marmi è che questa decisione afferisce al Comune, mentre la maggior parte dei tentativi portati avanti in questa direzione sono azioni isolate delle singole strutture alberghiere. “Con questo atto – ha dichiarato Murzi – intendiamo confermare anche per il 2022 una possibilità che vige oramai da diversi anni sul territorio, allo scopo di favorire l’allungamento della stagione turistica, viste anche le buone condizioni climatiche, che solitamente caratterizzano il fine stagione sulla costa della Versilia”.
E l’Italia con questo fenomeno può dare risultati ottimi. È quanto emerso dalla ricerca sulla destagionalizzazione condotta l’anno scorso da World Capital. Prendendo come riferimento i flussi del 2019 l’azienda aveva paragonato Francia, Spagna, Italia, Portogallo, Grecia, Croazia, Malta per comprendere quale sarebbe stato il ‘benchmark’ raggiungibile. Risultato: se l’Italia raggiungesse lo stesso livello di destagionalizzazione di Malta nei mesi di marzo, aprile e novembre, nonché lo stesso livello del Portogallo a ottobre, la spesa turistica crescerebbe di 7 miliardi di euro.
Il Belpaese, infatti, ha una grande potenzialità di crescita in virtù della sua alta attrattività. World Capital ha anche stilato un ranking in funzione dell’attrattività territoriale, e per definire questo concetto sono stati considerati sei indicatori: il numero di siti patrimonio Unesco sul territorio nazionale, i km di coste, la posizione del Paese nelle classifiche culinarie mondiali, l’indice climatico Stc 2019, il numero di città termali presenti sul territorio e il numero di km di piste da sci. L’Italia è risultata in pole position nel ranking per attrattività, e quindi si deduce come un Paese al sesto posto nel Sud Europa come destagionalizzazione ma al primo posto come attrattività, abbia la possibilità di colmare il gap, dato che il desiderio di viaggiare nella Penisola è altissimo.