Il concetto di destagionalizzazione fa sempre più eco nel settore turistico. Serviva – forse – il Covid per sdoganare una definizione di cui si parla da tempo e che rappresenta un’opportunità chiave per il Belpaese, redistribuendo così i flussi durante l’anno.
Negli ultimi mesi del 2022 alcuni stabilimenti balneari ci hanno pensato. In Versilia, la scorsa estate l’apertura dei lidi è stata prorogata fino al 6 novembre, superando la tradizionale chiusura al 30 settembre. Considerando “l’andamento della stagione climatica”, tra gli aderenti che avevano preso parte a questa iniziativa, c’era l’Augustus Beach Club a Forte dei Marmi, oasi sul mare per gli ospiti dell’Augustus Hotel & Resort e aperto anche a chi non soggiorna nella struttura. Il mese successivo, a Natale, il Tar ha deciso di “salvare” la stagione balneare di cinque lidi del litorale ionico salentino. Secondo quanto riportato dal La Repubblica, a Lecce l’amministrazione ha deciso di agire a favore di alcuni titolari di Ugento e Porto Cesareo permettendo loro di mantenere aperte le strutture anche di inverno. Dal lido Oasi degli Angeli di Torre San Giovanni allo stabilimento Playa Blanca di Lido Marini.
Il fenomeno della destagionalizzazione interessa sempre di più anche il settore dell’hotellerie. Qualche mese fa Garden Group aveva deciso di avviare la destagionalizzazione della sua punta di diamante, il Garden Toscana Resort ampliando anche la sua posizione nel settore Mice. E, ancora, Torre del Nera Albergo Diffuso & Spa aveva accettato la sfida del turismo ‘no season’ rimanendo aperto 11 mesi su 12. A Ischia si parla addirittura di ‘sistema’, dove lo scorso gennaio 2021 una rete di impresa, Ischia is More, composta da sette imprenditori e due manager, aveva coinvolto operatori nel settore hotellerie, termale, retail e ristorazione per valorizzare il territorio. Tra i progetti principali la creazione di una ‘nuova stagionalità’, permettendo una graduale estensione delle aperture ai mesi di settembre e ottobre per arrivare fino a dicembre.
Un altro esempio di questo trend post-Covid proviene dalla Costa Smeralda che, per la prima volta, lo scorso anno ha allungato il periodo di ospitalità a otto mesi, cioè da metà marzo 2022 fino a fine ottobre, quindi due mesi in più rispetto al passato. Non solo gli hotel hanno tenuto aperto i battenti, ma anche negozi, ristoranti e voli. E c’è poi chi ci sta pensando, come il Dievole Wine Resort, che prevede nei prossimi due anni di ampliare la propria struttura con spa e un nuovo ristorante con l’obiettivo di rimanere aperti più a lungo, oltre a fine ottobre.